Il fungo Candida Auris è un patogeno conosciuto, ma da sempre definito ‘killer’ in quanto può uccidere i pazienti i 90 giorni.
Oggi questo patogeno pericolosissimo è stato trovato in una persona che era stata ricoverata in ospedale, ma per altre patologie.
La sua scoperta è relativamente recente e avvenne nel 2009. Candida Auris, come suggerisce il nome, può innescare anche varie forme di meglio conosciute Candidosi ma a differenza di questa forma di malattia può causare infezioni molto gravi e portare a effetti devastanti sulla salute, soprattutto se colpisce soggetti fragili: anziani, persone con deficit immunitari e bambini molto piccoli.
Il patogeno è tra quelli tenuti sotto monitoraggio perché fin da subito gli scienziati hanno capito che può essere resistente ai più comuni antimicotici. Fino ad oggi i casi di infezione da Candida Auris sono stati relativamente sporadici, e sopraggiunti soprattutto in ambito ospedaliero: però è di difficile eradicazione, persiste molto a lungo nell’ambiente e in alcuni casi è davvero letale. Si stima che la metà dei pazienti può morire entro 90 giorni.
Al momento non sono ancora chiare le cause della comparsa di questo fungo, che venne individuato nel 2009 nell’orecchio di una donna di 70 anni (da qui il nome “auris”). Le ipotesi più accreditate sono quelle dell’abuso di antibiotici e antimicotici, soprattutto in ambito ospedaliero e nell’agricoltura e allevamento intensivi. Gli scienziati stanno avvisando da molti anni che l’antibiotico-resistenza potrebbe essere la nuova minaccia alla salute globale.
La trasmissione da ambiente a uomo e da uomo a uomo avviene per contatto diretto, tra persone e anche attraverso le superfici contaminate, nonché coi dispositivi medici che non sono stati disinfettati correttamente. Ecco perché è importante, in caso di manifestazione dei sintomi, controllare anche le persone che sono state vicine al paziente, in modo da evitare la diffusione dell’infezione.
Al momento sembra che i casi, sebbene rari, si manifestino in ambiente ospedaliero, quindi su pazienti già malati. A volte i sintomi non si riconoscono subito proprio perché la persona ha già altre malattie, ma in linea generale la Candida Auris fa sviluppare gravi infezioni. Parliamo di maggior frequenza di infezioni ematiche; intra addominali; della pelle/ferite; otiti. Uno dei sintomi più evidenti è una febbre che non cessa nemmeno dopo una cura antibiotica. Nei casi più gravi, Candida Auris causa sepsi con alta percentuale di mortalità.
Anche se il fungo è molto resistente, ad oggi per fortuna sembra che i nuovi ritrovati antimicotici funzionino. Il paziente toscano che è risultato colpito dal fungo adesso è in terapia e sembra reagisca bene alle cure.
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