02In mancanza di IBAN o conto corrente, il rimborso fiscale dell’Agenzia delle Entrate può essere effettuato con assegno vidimato spedito al domicilio fiscale. I dettagli.
Non sempre il contribuente è in debito con il Fisco o deve qualcosa sul piano delle tasse e imposte.
Esistono infatti i rimborsi fiscali, ovvero i soldi che le Entrate debbono restituire perché abbiamo versato più del dovuto in termini di imposte dirette (ad es. Irpef, addizionali regionali e comunali e cosi via) oppure indirette (pensiamo a Tari, Imu ed Iva tra le altre).
Ebbene, se la stragrande maggioranza dei contribuenti sa che non tutto quello che paga, rimane poi al Fisco, forse però non tutti sanno che i rimborsi fiscali possono arrivare con assegno, in mancanza di IBAN o conto corrente. Proprio così: in mancanza di essi il versamento non avverrà nella maniera classica, vale a dire con bonifico bancario, ma potrà compiersi con assegno vidimato inviato al domicilio fiscale del contribuente. Appare interessante parlarne e di seguito ne vedremo da vicino alcuni aspetti.
A chiarire quanto appena ricordato è stata l’Amministrazione finanziaria la quale, interpellata da un contribuente, ha dettagliato le modalità di rimborso per chi non ha un IBAN intestato e dunque un conto corrente. Per un contribuente si tratta certamente di un’eventualità rara, ma può succedere.
Il quesito faceva riferimento alle modalità con le quali è possibile conseguire un rimborso fiscale se non si possiede un conto corrente e, appunto, l’Agenzia ha dato, come di consueto, una risposta chiara e idonea a fugare i dubbi del contribuente, in merito all’interpretazione / applicazione di norme vigenti.
Ebbene, pur essendo vero che i rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle Entrate sono emessi di solito con un bonifico sul conto corrente, bancario o postale indicato dal contribuente beneficiario, non esiste una regola di legge o più regole di legge che si opponga e vieti di ottenerli in un diverso modo. Ecco perché nella sua risposta ad interpello, il Fisco ha ricordato il possibile utilizzo dell’assegno vidimato, ovvero che indica che il titolare dell’assegno ha fondi sufficienti coprire l’ammontare del rimborso.
Inoltre, l’Amministrazione finanziaria ricorda che il contribuente non intestatario di un conto corrente e in attesa dei rimborsi fiscali da parte del Fisco non deve presentare alcuna istanza ad hoc.
Semplicemente, in ipotesi di non comunicazione delle coordinate IBAN che – come è noto – servono a poter effettuare i bonifici, il pagamento dei rimborsi fiscali a favore delle persone fisiche – contribuenti si compie con i cosiddetti titoli di credito a copertura garantita, appunto i citati assegni vidimati emessi da Poste Italiane. Si tratta di assegni che sono recapitati con raccomandata al domicilio fiscale del contribuente beneficiario.
Insomma, in base alle regole vigenti, il contribuente è agevolato e questo anche perché chi riceve l’assegno, può presentarlo per le operazioni di incasso recandosi fisicamente presso un qualsiasi ufficio postale, entro 60 giorni dalla data della sua emissione.
In Gazzetta Ufficiale si trova infatti scritto che gli assegni postali vidimati sono pagabili a vista entro il termine massimo di 2 mesi, superato il quale il titolo non è più pagabile ed il traente può chiedere ed ottenere dalle Poste la restituzione dei fondi.
Il pagamento dei rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle Entrate, a seguito del riconoscimento degli stessi, si compie in via prioritaria con bonifico su conto corrente bancario o postale.
Per questo il beneficiario dovrà comunicare all’Agenzia le coordinate del conto corrente, bancario o postale (IBAN), e le eventuali variazioni, che saranno usate per tutti i rimborsi da pagare al beneficiario stesso. Tuttavia, in assenza di comunicazione delle coordinate bancarie o postali – o in assenza di conto corrente e IBAN – l’erogazione dei rimborsi fiscali alle persone fisiche avverrà, come detto, con titoli di credito a copertura garantita (assegni vidimati) emessi dalle Poste.
Il contribuente che riceverà l’assegno vidimato intestato a suo nome potrà, nell’ambito del termine di validità indicato nel titolo, in via alternativa:
Ovviamente in riferimento agli assegni vidimati presentati all’incasso, gli addetti delle Poste daranno luogo, prima di dar corso al pagamento per cassa, alla verifica di alcuni elementi quali ad es. l’identità di chi presenta l’assegno e i termini di validità dell’assegno.
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