Parlando di cure per depressione, ansia o altri disturbi mentali potremmo pensare ai farmaci, invece esistono alternative.
Lo spettro delle malattie mentali è davvero ampio e sono numerosissimi i disagi a cui possiamo andare incontro, e per le più svariate ragioni.
In particolar modo, sono i giovani oggi a soffrire di disturbi psicologici, e il numero sta salendo vertiginosamente. Molto purtroppo è per colpa della pandemia, e delle restrizioni che hanno interessato tutti, minando in particolar modo la serenità dei soggetti in età evolutiva poiché più fragili degli adulti.
Gli effetti dell‘impedimento alla socialità, nonché dello stress prolungato e del clima di terrore, hanno cominciato a manifestarsi quasi subito durante il secondo lockdown, ma purtroppo siamo solamente all’inizio. Le persone stanno vivendo quello che in gergo tecnico è chiamato shock post-traumatico, una condizione da cui si può “guarire” ma ci vuole molto tempo, e per la maggior parte delle volte anche il supporto di una terapia psicologica.
Il quadro generale, purtroppo, non è dei migliori, ma in tutto ciò arrivano interessanti notizie: esistono cure alternative ai farmaci. Ma in pochi le considerano, forse perché talmente semplici da sembrare “leggende metropolitane”. In realtà alcuni studi confermano i benefici di un approccio diverso dai classici psicofarmaci, e noi ne riportiamo una sintesi.
Come accennato poco sopra, i disturbi psicologici sono di svariato tipo, e in ogni persona possono dare sintomatologia diversa. Solamente il professionista che ha in carico il paziente potrà, dopo un’attenta diagnosi, prescrivere eventualmente una terapia farmacologica, magari insieme alla prosecuzione di quella comportamentale e/o psicologica.
In linea generale, oggi esistono diverse medicine per trattare ansia, depressione, disturbi post traumatici o condizioni di bipolarismo:
Spesso, almeno, inizialmente, la terapia può comprendere anche più tipologie di farmaco insieme, prescritti per dare un sollievo immediato ma anche per testare la risposta del paziente. Ogni soggetto, infatti, può impiegare più o meno tempo per reagire ai farmaci, o al contrario manifestare effetti indesiderati, sia fisici che mentali, e dunque la terapia è molto spesso evolutiva, ovvero procede per gradi/tentativi.
Incredibilmente, in netto contrasto con le terapie sopra citate, arriva da uno studio una rivelazione che può sorprendere. Secondo alcuni ricercatori che hanno pubblicato uno studio sul British Journal of Sports Medicine fare attività fisica sarebbe addirittura più efficace di un consulto psicologico e della maggior parte dei farmaci impiegati abitualmente.
Esistono numerosi studi che hanno certificato i benefici di un’attività sportiva o fisica nel trattamento di sintomi depressivi e altri disturbi. Nonostante questi dati, però, sembra che nessuno prenda in considerazione l’approccio terapico alternativo ai farmaci.
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