Di Auto Elettriche convenienti ce ne sono ancora troppe poche, ecco i modelli e il confronto con altri Paesi.
I vantaggi di acquistare un’auto “sostenibile” sono ancora un po’ “nebulosi”, forse perché l’informazione è scarsa e gli incentivi da parte del Governo pure. Ma in alcuni Paesi funziona diversamente.
Parliamo ad esempio della Norvegia, che è considerata attualmente un vero paradiso per gli automobilisti virtuosi; nel Paese, le EV di ultima generazione costano meno delle auto a combustione, e non è tutto: oltre ai prezzi più bassi ci sono tantissime agevolazioni e benefit per chi acquista un’auto elettrica.
In Norvegia l’obiettivo di arrivare ad un 100% del parco auto completamente elettriche è partito già nel 2016. I cittadini che hanno aderito al cambiamento hanno potuto beneficiare di molti vantaggi: prezzi inferiori rispetto alle auto a benzina/diesel del 15%, esenzione totale dell’Iva per l’acquisto di una EV, ricariche pubbliche gratuite, esenzione dal pagamento di pedaggi e traghetti e molto altro. Il risultato? Lo scorso anno le auto elettriche erano già il 79,3% del totale dei veicoli circolanti. Andiamo adesso a scoprire come funziona invece in Italia.
L’era dell’elettrificazione è appena iniziata e le Case Automobilistiche stanno realizzando modelli di auto davvero eccezionali; in poco tempo la tecnologia ha permesso di offrire più autonomia, prestazioni e velocità, nonché tempi più brevi di ricarica. Ma, andando a guardare qualche listino prezzi, potremmo avere qualcosa da obiettare.
Come per le auto e i veicoli termici, esistono ovviamente classi di mezzi più economici e più lussuosi, ma i prezzi medi per una EV, oggi, superano i 25-30 mila euro, per arrivare a punte di 180 mila euro. Cifre che non tutti possono chiaramente permettersi, soprattutto perché non stiamo vivendo un momento economico particolarmente felice.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco una lista dei modelli più economici di auto elettriche al momento:
Da questo semplice specchietto possiamo comprendere che per avere una vettura elettrica mediamente performante dobbiamo tirare fuori almeno 30 mila euro come minimo. Grazie agli incentivi, potremmo “risparmiare” un paio di mila euro, ma non di più. Consideriamo, poi, che il valore dell’auto a combustione in nostro possesso è sicuramente sceso più del solito, proprio a causa delle nuove direttive.
Dopo aver fatto qualche calcolo e le considerazioni sui Paesi in cui le cose sembrano funzionare meglio, dobbiamo segnalare che nelle stessa Norvegia chi ha acquistato un’auto elettrica potrebbe già essersene pentito.
Dopo pochi anni dall’avvio degli incentivi che abbiamo descritto poco sopra, infatti, le cose sono già cambiate. Il Governo, visto quanto gli era costato questo sostegno all’elettrificazione, ha già cambiato strada. Nonostante i proclami di successo, oggi i possessori di EV hanno ricominciato a pagare i pedaggi al 50% (prima erano gratis), così come l’accesso ai traghetti. Tra l’altro non tutte le auto elettriche possono usare questi ultimi, poiché considerate un pericolo di incendio.
Le colonnine adesso si pagano, l’esonero dall’Iva è stato revocato per veicoli di prezzo superiore ai 42 mila euro e, udite udite, è stata istituita una nuova tassa “sul peso delle auto”.
Ciò che è successo e sta succedendo in Norvegia, quindi, potrebbe accadere anche da noi: dopo incentivi atti a cambiare l’auto, potremmo ritrovarci con spese ancora maggiori, magari basate su teorie come “lo smaltimento delle batterie al Litio” o cose simili. Siamo davvero sicuri, poi, che rottamare tutte le auto a combustione non faccia ancora più danni ambientali? E poi anche quelle elettriche, comunque, andranno ad invecchiare e dovranno essere sostituite, e dunque le vecchie carrozzerie dove saranno stipate?
Le domande sono davvero molte, ma sembra che per il momento valga solamente il “buon proposito” di salvare il Pianeta. A spese dei cittadini, ovviamente.
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