Gil, Gal e Pal al posto del reddito di cittadinanza. Ecco come cambierà il contesto delle prestazioni di sostegno al reddito di chi non ha un lavoro. Le prime anticipazioni sugli sviluppi dei lavori del Governo.
Il reddito di cittadinanza è ai titoli di coda e, come sappiamo, tra qualche mese sarà archiviato per fare posto ad un nuovo sistema di prestazioni di sostegno al reddito verso chi è senza occupazione.
Tuttavia, al contrario delle prime anticipazioni, il sostituto del RdC non si chiamerà Mia – Misura di inclusione attiva, bensì Gil – Garanzia per l’inclusione. Secondo le stime, riguarderà non meno di 709mila nuclei familiari per una spesa di poco maggiore ai 5,3 miliardi di euro.
Vediamo allora di seguito le prime indiscrezioni emerse in proposito, essendo l’argomento incluso in una bozza del decreto di riforma del reddito di cittadinanza, che includerà anche altre misure sul lavoro e sul quale sta lavorando il governo proprio in questi giorni. I dettagli.
La prestazione Gil sarà riconosciuta su richiesta non più anche ai single ma solo ai nuclei familiari svantaggiati, pertanto a basso reddito e con almeno un membro del nucleo con disabilità, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età anagrafica o una persona a cui è stata riconosciuta una patologia che permette l’accesso all’assegno per l’invalidità civile.
Il nuovo meccanismo punterà molto sulla partecipazione attiva del percettore alle politiche ed iniziative per la ricerca del lavoro. Sarà anzi potenziata tutta la fase di accompagnamento al lavoro, con obbligo di formazione, un nuovo ruolo per i CPI (Centri per l’Impiego) e il potenziamento del programma GOL (Garanzia Occupazione Lavoro).
Lo ha previsto l’ultima legge di Bilancio e il Governo nei lavori di questi giorni intende proseguire sulla questa strada: le offerte di lavoro cosiddette ‘congrue’ non si potranno rifiutare, a pena di decadenza dal sussidio Gil e dal programma di riqualificazione e di reinserimento lavorativo.
La prestazione Gil avrà un ammontare base fino a 780 euro (500 euro di base + eventuali 280 per l’affitto), sulla scorta di quella che tecnicamente è definita “scala di equivalenza familiare” – per un massimo di 1.380 euro al mese o 1.430 euro se con disabile grave. La durata della prestazione in oggetto sarà di 18 mesi rinnovabili per altri 12 mesi.
Sul piano dei requisiti ISEE, più severità rispetto alle regole del reddito di cittadinanza. Infatti il tetto massimo scenderà dagli attuali 9.360 euro a 7.200 euro annui ma si allargherà il bacino per quanto attiene il requisito della residenza nel nostro paese. Infatti secondo quanto finora trapelato, serviranno non più 10 ma 5 anni di residenza in Italia (di cui gli ultimi due continuativi).
Previsti limiti anche al valore della prima e della seconda casa. Mentre per i depositi bancari il tetto massimo sarebbe individuato in 10mila euro.
Lo strumento denominato Gil ovvero il nuovo reddito di cittadinanza, che cambierà per requisiti, durata ed importo, sarà affiancato da altri due interventi per le politiche attive del lavoro: la Prestazione di accompagnamento al lavoro – Pal e la Garanzia per l’attivazione lavorativa – Gal, riconosciuto a diverse categorie di cittadini. Anche a queste due distinte prestazioni il Governo sta lavorando in questi giorni – e qualcosa già trapela da Palazzo Chigi.
Che cosa si sa al momento? Ebbene se è vero che, come accennato, il nuovo strumento che prenderà il posto del reddito di cittadinanza si chiamerà appunto Garanzia per l’inclusione (Gil) e varrà a decorrere dal primo gennaio 2024, è altrettanto vero che sarà anticipato, dal punto di vista temporale, dalla Pal (Prestazione di accompagnamento al lavoro) nel periodo transitorio da settembre a dicembre per coloro che percepiscono ora il reddito di cittadinanza e svolgono un percorso che intende favorire l’inserimento lavorativo.
Inoltre insieme alle due misure citate ve ne sarà anche una terza, denominata appunto Gal – Garanzia per l’attivazione lavorativa e rivolta ai nuclei in condizioni di povertà assoluta – a partire dal 2024. Concludendo, per ulteriori conferme e dettagli non resta che attendere i prossimi sviluppi sulla bozza del decreto di riforma del RdC, che includerà anche altre misure sul lavoro e sulla quale sta tuttora lavorando il Governo. Infatti se l’impianto delle nuove regole appare ormai pronto, è sui dettagli che proseguono le ultime limature.
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