I prezzi della benzina continuano a preoccupare, anche perché si combinano con i rialzi dei costi di tanti altri beni e servizi. Nuove contromisure in vista da parte del Governo?
In questo periodo l’altalena dei prezzi continua e, nonostante la lieve flessione dell’inflazione, è ancora presto per dire che il peggio è alle spalle.
Infatti se da un lato le bollette di luce e gas sono calate di importo, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che temevano nuovi rialzi dopo il boom dei costi energetici del 2022, dall’altro i prezzi dei beni di prima necessità, e ci riferiamo ad esempio agli alimenti venduti al supermercato, restano ancora alti.
E coloro che prendono spesso l’automobile per recarsi al lavoro o per altre attività, non saranno di certo contenti nell’apprendere che per quanto riguarda il carburante o benzina, i prezzi tornano a salire. Infatti il self service ha sfiorato recentemente il prezzo di 1,90 euro al litro.
In verità non si tratta di una novità improvvisa o di un fulmine a ciel sereno, bensì di un andamento che stava già andando consolidandosi. Infatti già a partire dalle festività pasquali c’era la sensazione che il prezzo sarebbe salito e che avrebbe continuato a farlo. E così è stato. Vediamo allora più da vicino la situazione, cercando di comprenderla meglio.
Come abbiamo appena accennato, sul fronte dei costi del carburante non si vedono al momento prospettive di ritorno alla ‘normalità’. Anzi si può certamente parlare di nuova fiammata della benzina, legata anche ai tagli alla produzione praticati dall’Opec negli ultimi tempi.
Ad inizio settimana sono così cresciute le medie dei prezzi della benzina che, recependo i rialzi della passata settimana, ha toccato quasi il livello di ben 1,9 euro al litro. Nessuna variazione sostanziale per il prezzo del diesel. Sulla scorta dell’elaborazione di Quotidiano Energia – QE dei dati resi noti dai gestori all’Osservaprezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self era fino a poche ora fa pari a 1,893 euro al litro (1,888 nella rilevazione precedente), con i vari marchi inclusi tra 1,886 e 1,901 euro al litro (no logo 1,890).
Come accennato invece il prezzo medio praticato del diesel self permane costante sugli 1,772 euro al litro (contro 1,773), con prezzi medi inclusi nello spazio 1,755 – 1,787 euro al litro (no logo 1,765).
Modeste diminuzioni di prezzo nelle ultimissime ore, invece, dato che il prezzo medio praticato della benzina in modalità self – in base a quanto indicato da Quotidiano Energia – è pari a 1,891 euro al litro (1,893 nella rilevazione anteriore), con i diversi marchi inclusi nei valori 1,885 – 1,901 euro al litro (no logo 1,890).
Mentre il prezzo medio praticato del diesel self è pari a 1,771 euro al litro (contro 1,772), con prezzi medi inclusi tra 1,756 e 1,787 euro al litro (no logo 1,765). Per quanto riguarda invece il servito, per la benzina il prezzo medio praticato è stabile a 2,029 euro al litro e in riferimento alla media del diesel servito abbiamo un valore pari a 1,914 euro al litro (contro 1,915), con i punti vendita delle compagnie tra 1,849 e 1,990 euro al litro.
I prezzi praticati del Gpl sono invece compresi nei valori 0,782 – 0,802 euro al litro (no logo 0,771). Mentre il metano mostra valori medi di prezzo tra 1,617 e 1,699 euro al kg (no logo 1,679).
Al boom inflazione e ai prezzi di beni e servizi che non fanno stare tranquilli i consumatori italiani, adesso si somma dunque il nuovo allarme oro nero, che ritorna a costituire una materia di discussione anche negli ambienti di Governo.
Siamo innanzi ad un altro pericolo caro prezzi della benzina, tanto che l’odierna preoccupazione è quella di toccare di nuovo livelli critici, che potrebbero portare le istituzioni ad intervenire presto nuovamente sulle accise. Proprio il loro taglio, che aveva accompagnato gli italiani lo scorso anno, potrebbe allora essere riproposto e rinnovato da un Governo che finora ha scelto di non ripeterlo. Ma appunto l’incertezza e la turbolenza della situazione prezzo benzina potrebbe imporre nuovamente un intervento sulle accise.
Ricordiamo infine che per accise si intendono in generale le imposte sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Le più diffuse sono quelle che pesano sul prezzo dei carburanti, anzi queste ultime rappresentano una parte significativa del prezzo della benzina. D’altronde si tratta di una tassa imposta dallo Stato e mirata a finanziare le spese pubbliche.
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