Il mutuo è un prestito che una persona contrae con la banca per l’acquisto di una casa: ma non è per sempre!
Si pensa che una volta chiesto un mutuo a un istituto di credito, insomma a una banca, ci sia l’obbligo di portarlo a termine. In realtà non è così.
Infatti, non tutti sanno che grazie alla legge Bersani numero 40 del 2007 e alla legge di Bilancio del 2028 è possibile cambiare banca anche se si ha un mutuo in corso. Scopriamo come fare.
Negli ultimi mesi un problema comune a tutte quelle persone che hanno sottoscritto un mutuo sono le rate elevate, soprattutto quelle a tasso variabile. Quindi, sono molte le persone che cercano alternative più vantaggiose.
Fino a poco tempo fa (e forse ancora oggi in molti non lo sanno) si pensava che il mutuo sottoscritto con una banca fosse per sempre. In realtà, come abbiamo detto in apertura, ciò non è del tutto vero. Infatti, anche se si apre un finanziamento con la banca A nulla ci vieta di cambiare e scegliere la banca B.
Questo è possibile grazie alla normativa citata in precedenza, ovvero la legge Bersani (numero 40/2007) e la Finanziaria del 2008. Questa normativa introduce la surroga del mutuo.
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Per poter cambiare banca mentre è in corso il pagamento delle rate bisogna seguire degli step. Il primo è quello di informarsi su altre opzioni di prestito da parte di altre banche e che offrono condizioni migliori. Una volta scelta la nuova banca, sarà questa a informare la banca precedente dell’intenzione del mutuatario.
Una volta passati alla banca B bisognerà scegliere se cambiare tasso di interesse, che può essere fisso o variabile. Inoltre, ricordiamo che per la surroga non ci spese extra, ma andrà pagata solo la tassa di iscrizione ai registri immobiliari, il cui costo è di 35 euro.
Comunque, oltre alla surroga ci sono altri due modi per cambiare il contratto del mutuo. Il primo è la sostituzione che è utilizzata qualora volessimo aggiungere liquidità al prestito. In questo caso, si estingue il vecchio prestito e se ne sottoscrive un altro presso una nuova banca. Però, questa opzione prevede spese notarile e per l’accesso di un nuovo mutuo.
La rinegoziazione, invece, prevede la modifica di alcune condizioni del prestito nella banca in cui lo abbiamo sottoscritto. Non sono previste spese extra, ma la banca potrebbe non essere d’accordo.
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