Sebastian Vettel conserva ancora oggi alcuni record nel mondiale di F1. Andiamo a svelarli tutti nel dettaglio, sono dati strepitosi.
Nel 2022 abbiamo dovuto salutare un altro grande interprete del nostro sport, vale a dire Sebastian Vettel, che ha seguito la rotta intrapresa da Kimi Raikkonen un anno prima. Il nativo di Heppenhei, quattro volte campione del mondo, ha deciso di dire basta dopo anni difficili, che non gli hanno dato le stesse gioie che era riuscito a conseguire al volante della Red Bull.
Il sogno di vincere con la Ferrari è stato accarezzato sia nel 2017 che nel 2018, ma per una serie di motivi, tra cui anche suoi errori di guida, non è mai diventato realtà. Dopo l’esperienza a Maranello, il tedesco ha deciso di spostarsi in Aston Martin sperando nel rilancio, ma il biennio con il team di Lawrence Stroll è stato avaro di soddisfazioni.
Vettel ha comunque in mano ancora diversi record, che difficilmente gli verranno strappati in futuro. Nelle prossime righe, li andremo ad analizzare uno per uno, nella consapevolezza che, con il suo ritiro, la F1 ha perso un gran pilota ed una bravissima persona. Ecco tutti i primati che ancora gli appartengono.
Il 14 novembre del 2010, al Gran Premio di Abu Dhabi, Sebastian Vettel divenne il più giovane campione del mondo nella storia della F1. L’impresa fu firmata all’età di 23 anni, 4 mesi ed 11 giorni, beffando il precedente primato messo a referto da Lewis Hamilton, che lo aveva ottenuto nel 2008, togliendolo a sua volta a Fernando Alonso.
Seb vinse il mondiale nel clamoroso finale di Yas Marina, battendo i suoi diretti concorrenti che erano Fernando Alonso su Ferrari, Mark Webber su Red Bull (la sua stessa auto), e Lewis Hamilton a bordo della McLaren-Mercedes. La cosa curiosa è che il nativo di Heppenheim, prima di quella gara, non aveva mai condotto il mondiale, ma c’è anche un’ulteriore curiosità che merita di essere analizzata.
Vettel vinse il titolo partendo dalla terza posizione in classifica, cosa che era accaduta, nel passato, soltanto in un’altra occasione. A farcela era stato infatti Kimi Raikkonen nel 2007 al volante della Ferrari, battendo le McLaren di Hamilton ed Alonso, non sempre fortunatissimi negli spareggi mondiali all’ultima gara.
Sebastian Vettel detiene anche un altro primato di una certa rilevanza, legato alle vittorie consecutive. Lo firmò nel 2013, quando tra il Gran Premio del Belgio corso a Spa-Francorchamps di fine agosto e quello del Brasile di fine novembre infilò ben 9 successi di fila, e neanche il Max Verstappen del 2022 è riuscito a fare di meglio.
Si trattò dell’anno in cui eguagliò il record di 13 vittorie in una stagione, che apparteneva a Michael Schumacher risalente al 2004. In questo, tuttavia, il figlio di Jos è riuscito a spingersi ancora oltre, ottenendone 15 lo scorso anno, facendo una differenza pazzesca nella seconda parte di stagione.
Anche questo primato appartiene a Sebastian Vettel, che lo mise a referto nel lontano 2011. Nell’anno del suo secondo titolo mondiale consecutivo, il campione del mondo siglò 15 pole position su 19 qualifiche, lasciandone 3 al compagno di squadra Mark Webber ed una soltanto alla McLaren di Lewis Hamilton.
La RB7 si dimostrò una forza dominante nella giornata del sabato, anche se pure in gara non fu certo deludente, considerando le 12 vittorie ottenute, 11 per il tedesco ed una con l’australiano. Quella del 2011, insieme al 2013, è stata la stagione in cui Seb ha dominato più di ogni altra, e c’è da dire che non c’era modo migliore per omaggiare il secondo titolo iridato.
La carriera del nativo di Heppenheim non ha poi regalato grosse soddisfazioni dopo l’addio alla Red Bull, avvenuto alla fine del 2014. Le uniche gioie sono state alcune vittorie di tappa conseguite al volante della Ferrari, ma di titoli mondiali non è stato più il caso, ed è stato un grande peccato.
Tutti avrebbero voluto vederlo vincere al volante della Rossa, ma il dominio di Hamilton e della Mercedes gli ha reso la vita impossibile. Sebastian ha ora appeso il casco al chiodo, anche se ci sono voci che lo vedrebbero vicino alla Red Bull, ma in un ruolo manageriale, al posto di Helmut Marko. Nei prossimi mesi scopriremo la verità, ma sarebbe fantastico rivedere un personaggio come lui coinvolto nella massima serie automobilistica.
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