Alain Prost è uno dei maggiori talenti della storia della F1. Ecco la sua carriera dopo il ritiro dal Circus, sempre nei motori.
La carriera di Alain Prost è stata a dir poco eccezionale, con un quantitativo impressionante di successi e di titoli mondiali. Con 51 successi di tappa e 4 allori iridati, il francese è entrato di diritto tra i più forti della storia, grazie a delle qualità tecniche, oltre che di guida, che in pochi avevano.
Per questo motivo e per la sua capacità di leggere e di gestire le gare, è stato soprannominato “Il professore”, e se l’è dovuta vedere con altri campioni pazzeschi come Niki Lauda, Nelson Piquet, Ayrton Senna e Nigel Mansell. In quell’epoca, Alain ha conquistato tutti i suoi titoli, i primi due arrivati nel biennio 1985-1986, dopo essere stato beffato dall’austriaco per mezzo punto nel 1984.
Prost si è poi battuto con il brasiliano, e solo nel 1989 è riuscito ad arrivargli davanti ai tempi della McLaren-Honda, dopo essersi arreso nel 1988. L’ultimo trionfo maturò nel 1993 con la Williams-Renault, dominando il campionato e servendo il poker, oltre a giungere alla vittoria numero 51, che arrivò nel Gran Premio di Germania di quell’anno. Il francese, in seguito, decise di mollare, anche se la sua vita rimase legata ai motori.
La vita di Alain Prost continuò ad essere legata alla F1 anche dopo il ritiro come pilota. Per qualche anno, svolse l’attività di opinionista e commentatore televisivo, ma il richiamo di questo sport lo portò a ritornare in gioco, come costruttore. Fondò una sua squadra, che entrò in azione nel 1997.
Rilevò la Ligier e le attrezzature da Flavio Briatore, ma c’è da dire che la Prost Grand Prix fu uno dei più grandi flop della storia di questo sport. Non arrivarono risultati se non qualche podio sporadico, il più clamoroso dei quali grazie a Jarno Trulli, secondo nel Gran Premio d’Europa del 1999, dietro la Stewart di Johnny Herbert, nella gara in cui scomparve la ruota al box della Ferrari con Eddie Irvine.
L’avventura di questa squadra si concluse alla fine del 2001, con il pilota francese che tornò a disputare qualche gara di tanto in tanto, mettendo in mostra un talento sempre fuori dal comune anche ad una certa età. Collabora a volte anche con delle testate giornalistiche, e dal 2017 alla fine del 2021 ha un ruolo in Renault in F1, come consulente.
In seguito, è arrivata la separazione, proprio nell’anno in cui il team aveva cambiato nome in Alpine, con Esteban Ocon in Ungheria. Alain ha anche seguito la carriera di suo figlio Nicholas, impegnato nelle gare di durata ed anche in Formula E per alcune stagioni, ma che ora pare aver abbandonato le scene.
Il 4 volte campione del mondo è comunque una figura di spicco, che ha dato tantissimo alla F1 anche dopo il ritiro, uno di quei volti che mancano molto a questo sport, così diverso da come era prima. Al momento, non c’è speranza che personaggi di questo tipo possano tornare, lo sport è troppo cambiato.
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