I contratti di lavoro part-time incidono sul calcolo dell’indennità di disoccupazione NASPI, specialmente per la durata.
Il Nuovo Assegno Sociale per l’Impiego, infatti, è corrisposto in base al numero di settimane uguali alla metà di quelle contributive presenti negli ultimi quattro anni.
La suddetta regola vale per i rapporti di lavoro full time, mentre per i rapporti lavorativi part-time la NASPI ha una durata minore.
Per i contratti di lavoro part-time orizzontali e verticali, sono valutate tutte le 52 settimane contributive, ma a una condizione.
Tale prevede che la retribuzione settimanale non debba essere inferiore ai minimali retributivi INPS.
Questa casistica prevede variazioni per il conteggio delle settimane.
Prima di tutto bisogna spiegare cos’è il minimale contributivo.
Il suddetto riguarda la retribuzione minima stimata per la base del calcolo dei contributi previdenziali corrisposti dal datore di lavoro.
Per l’anno 2023 il minimale della retribuzione giornaliera corrisponde a 53,95 euro.
In caso in cui il soggetto lavoratore possiede una giornaliera minore alla suddetta soglia i contributi a questa soglia i contributi dovuti sono calcolati prendendo in considerazione del minimo giornaliero.
Per l’accreditamento delle 52 settimane contributive è importante che la retribuzione settimanale sia uguale o maggiore ai 227,18 euro. Tale valore corrisponde quindi al 40% del trattamento minimo di pensione che ogni anno può subire variazioni di valore.
Al di sotto del suddetto limite la settimana contributiva non è riconosciuta.
Questo comporta così ripercussioni sulla durata della NASPI per i lavoratori part-time che hanno una retribuzione non molto alta.
I soggetti che sono esclusi dal conteggio sono:
Sotto alla soglia minima della retribuzione settimanale, una settimana contributiva ha bisogno di maggiori giorni.
Facciamo un esempio, la settimana contributiva potrebbe corrispondere a 10 giorni lavorativi per un lavoro part-time.
In questa situazione le settimane contributive utili per accedere alla NASPI devono essere uguali a 13 nell’ultimo quadriennio e quindi occorrono maggiori settimane lavorativa per soddisfare il requisito.
Lo stesso discorso è valido per la durata della NASPI, pagata per la metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Per tale ragione si avrà una riduzione.
Per quanto riguarda l’importo della NASPI non vi è alcuna variazione.
L’indennità di disoccupazione è calcolata al 75% sulla retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali dell’ultimi quadriennio.
In caso di dubbi o perplessità è possibile rivolgersi presso gli istituti INPS più vicini, o in alternativa agli uffici di patronato che danno assistenza gratuita.
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