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Aumentano i prezzi della pasta: cifre che spaventano

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Anche il rincaro pasta va a pesare sul bilancio mensile delle famiglie italiane, che vedono indebolirsi le loro buste paga e pensioni per effetto del calo del potere d’acquisto legato all’inflazione. I numeri preoccupanti.

I dati sull’inflazione farebbero pensare ad una lieve controtendenza, ma così non è. Se infatti la sua percentuale a marzo è stata indicata in calo da Istat, è vero però che i prezzi dei beni e servizi continuano ad essere alti e fuori media, se raffrontati ai costi degli stessi beni nei mesi precedenti.

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Ed è vero che la spinta inflazionistica nel suo complesso sta facendo sentire il suo peso da molto tempo, se pensiamo che già l’anno scorso si registravano aumenti netti rispetto ai prezzi degli stessi beni nel 2021.

D’altronde qualsiasi persona che faccia un giro al supermercato in questo periodo, potrà accorgersi che i segnali di diminuzione dei prezzi, legati ad un trend in discesa dell’inflazione, non si vedono. Pensiamo ad esempio alla pasta, prodotto tipico della cucina italiana e presente in tutte le tavole: ebbene, il suo prezzo medio è recentemente schizzato alle stelle perché a marzo si è collocato addirittura sopra i 2 euro al kg.

Cerchiamo allora insieme di fare il punto della situazione, alla luce dei dati forniti da Assoutenti, che ha redatto una mappa ufficiale dei rincari nel nostro paese. I dettagli.

Rincaro pasta: ecco le città più ‘bersagliate’ dall’aumento del costo dell’alimento

Assoutenti è un’associazione che si occupa quotidianamente della tutela dei consumatori e degli utenti e opera nel paese per il tramite di attività di informazione, volontariato, educazione al consumo, solidarietà sociale e tutela dei diritti civili. Ebbene, come accennato poco sopra, secondo le recenti rilevazioni di questa associazione l’alimento tipico della dieta mediterranea ha patito in marzo una oggettiva impennata del prezzo medio, che si pone ora al di sopra dei 2 euro al kg – 2,13 euro per la precisione.

Se andiamo a dare un’occhiata agli aumenti per singola località, Assoutenti ci informa che il record del boom prezzo pasta è attribuito alla città di Ancona, dove il prezzo medio è oggi sui 2,44 euro circa al chilo.

A seguire abbiamo troviamo Modena (2,41 euro) al secondo posto, Cagliari (2,40 euro) al terzo, Bologna (2,39 euro) al quarto e Genova (2,38 euro) al quinto. Se ci si chiede quale sia la città più economica sul piano del prezzo della pasta la risposta di Assoutenti indica Cosenza, città nella quale un kg di pasta costa in media 1,48 euro, seguita da altre città del Sud Italia quali Palermo e Siracusa (1,50 euro al kg).

L’analisi Assoutenti prosegue sottolineando che soltanto 12 province italiane presentano oggi prezzi medi della pasta al di sotto dei 2 euro al kg, e che il divario di prezzo tra la città più costosa e quella meno cara (le citate Ancona e Cosenza) è pari a quasi il 65%, quasi un euro in più al kg.

Ed ancora l’associazione indica che, in un confronto tra i prezzi attuali e quelli dello stesso periodo dello scorso anno, i rincari maggiori sono quelli in diverse province della Toscana, con il non ambito primato spettante a Siena.

Rincaro pasta: richiesto l’intervento del Garante dei prezzi e del MIMIT

Nonostante la quotazione in calo del grano, i prezzi della pasta non mostrano dunque segni di diminuzione e, proprio per questo motivo, Assoutenti ha deciso di inviare il dossier a Mister Prezzi – ovvero il Garante per la sorveglianza dei prezzi – e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy – MIMIT, allo scopo di accertare se sulla pasta siano in corso speculazioni o anomalie mirate ad alterarne i prezzi al dettaglio per una logica di profitto sregolato.

Infatti Assoutenti ha in particolare rilevato l’incongruenza tra i prezzi del grano omogenei su tutto il territorio nazionale – attorno ai 38 centesimi di euro al kg – e la eccessiva distinzione dei costi della pasta tra le varie province e città italiane.

Concludendo, se è vero che in valori assoluti il prezzo resta basso se confrontato con il costo di altri generi alimentari, è altrettanto vero che gli incrementi si rivelano invece pesanti per quelle famiglie dove si fa un uso abbondante della pasta. Ecco perché ben si comprendono l’analisi di Assoutenti e la richiesta di intervento di Mister Prezzi e del MIMIT.

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