Il rinnovo del contratto scuola dovrebbe arrivare a maggio almeno secondo le intenzioni dell’ARAN. ANIEF chiede gli aumenti per gli ATA.
Il rinnovo della parte normativa del contratto collettivo nazionale del lavoro CCNL del settore Istruzione e ricerca 2019/2021 tarda ad arrivare.
Alla fine dello scorso anno sono arrivati a sorpresa gli aumenti per i docenti e per gli altri dipendenti inseriti nel contratto. Quindi, un rinnovo solo per la parte economica, ma non per il personale ATA. Secondo l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) il rinnovo dovrebbe arrivare a maggio. Però ANIEF chiede prima l’adeguamento dello stipendio per il personale ATA.
A ribadire il rinnovo del contratto della scuola è Antonio Naddeo che prevede di chiudere tutte le trattative a maggio. Ma per farlo, secondo il presidente dell’ARAN, è necessario che tutte le parti siano d’accordo. Ed è per questo che ha convocato i sindacati per l’8, 9 e 11 maggio 2023.
Ma la trattativa risulta complessa perché sono quattro i settori inclusi nel CCNL Istruzione e ricerca:
Ed è per questo che durante l’intervento al convegno della Gilda degli insegnati “Costruire il futuro della scuola”, tenutosi il 20 aprile, ha dichiarato che è necessario modificare il contratto perché bisogna separare scuola dalla ricerca. Affermando, inoltre, che il contratto 2019/2021 deve essere assolutamente chiuso entro maggio.
L’Associazione nazionale insegnanti e formatori (ANIEF) è d’accordo sul rinnovo della parte normativa del contratto e non vede l’ora che ciò accada. Ma per Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF, durante gli incontri di maggio si dovrà parlare ancora della parte economica perché a docenti e ATA mancano 300 euro al mese.
Inoltre, prima di firmare il contratto si devono valorizzare i vari profili professionali. Come i DSGA, ovvero il Direttore dei servizi generali e amministrativi e il personale ATA. I primi mai pagati come direttori e i secondi non inclusi negli aumenti dell’anno scorso. Insomma, è necessario «valorizzare il personale rispettando troppi diritti oggi calpestati».
Tra l’altro, secondo il presidente dell’ANIEF è importante anche «incentivare il personale docente e ATA che lavora lontano della propria residenza: come fanno, altrimenti, questi lavoratori a sopperire la costo della vita. Diamogli un’indennità di sede o di trasferta e le cose sicuramente cambieranno».
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