La carriera di Casey Stoner poteva portarlo a vincere ben di più di quanto ha ottenuto. Ecco i motivi del suo prematuro ritiro.
Uno dei più grandi talenti che la MotoGP ha conosciuto nell’ultimo ventennio è sicuramente Casey Stoner, per ben due volte campione del mondo, nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda. Al contrario di Pecco Bagnaia, che lo scorso anno ha vinto il titolo con la casa di Borgo Panigale più per i meriti della moto che per i suoi, 16 anni fa fu l’australiano a fare la vera e propria impresa, domando quella moto come nessuno sapeva fare.
Anche Valentino Rossi non andò mai oltre qualche sporadico podio sulla Rossa delle due ruote, che non era neanche lontanamente paragonabile a quella che sta attualmente dominando il mondo della MotoGP. Insomma, l’australiano riusciva in cose eccezionali, e fa davvero riflettere il fatto che abbia vinto “solo” due titoli mondiali.
Stoner ha corso per pochi anni in top class, prima di annunciare un ritiro a dir poco inaspettato, che ormai oltre un decennio fa uno shock per tutti quanti. Nelle prossime righe, cercheremo di capire i motivi del suo addio alla MotoGP, che ci ha privato di uno dei più grandi talenti di tutta la storia del motociclismo. Di mezzo c’era la sua salute, che di certo non lo ha aiutato.
La carriera di Casey Stoner si interruppe in maniera molto anticipata, considerando che maturò all’età di appena 27 anni, quando aveva ancora tante stagioni da poter disputare. Il nativo di Southport disse basta al termine della sua seconda stagione con la Honda, ufficialmente per motivazioni legate a qualcosa di personale.
In seguito, si seppe che c’era una malattia dietro a questa sua strana decisione, che lasciò tutti di stucco oltre un decennio fa. Si trattava della sindrome da stanchezza cronica, che ovviamente si fece sentire anche dal punto di vista psicologico. L’australiano arrivò a dire che ogni volta in cui doveva salire sulla moto desiderava morire, ed è ovvio che in quelle condizioni non si possa pensare di gareggiare a quei livelli.
Stoner annunciò il ritiro alla fine del 2012, interrompendo così i rapporti con la Repsol Honda HRC, con la quale aveva iniziato a gareggiare dall’anno precedente, dominando la stagione e conquistando il secondo titolo mondiale piloti consecutivo. Dopo un 2011 stellare, la seconda annata con la casa giapponese non fu altrettanto esaltante, e si iniziò ad intravedere che qualcosa si era spezzato.
Casey, infatti, di lì a poco avrebbe detto basta, con questa malattia che lo ha accompagnato per tanti anni dopo il suo ritiro. Come detto, è tornato ad avere delle brevi esperienze in sella come tester della Ducati, soprattutto tra il 2017 ed il 2018, indirizzando lo sviluppo della Desmosedici in maniera importante.
Pensando a ciò che è divenuta la Ducati oggi, sarebbe davvero fantastico poterlo rivedere in sella, ma purtroppo, ora che ha ormai quasi 38 anni, sappiamo che ciò non avverrà mai più. Per noi appassionati, resta l’amarezza nell’aver perso sportivamente un grande campione, che aveva fatto vedere di saper fare delle cose eccezionali.
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