La salma di Ayrton Senna è stata tumulata pochi giorni dopo la sua morte, ed ora vi diremo dove potete rendere omaggio al campione.
Uno dei personaggi più leggendari della storia della F1 è, senza alcun dubbio, Ayrton Senna, tre volte campione del mondo, vincitore di 41 Gran Premi e che ha conquistato in carriera ben 65 pole position, secondo solamente alle 103 di Lewis Hamilton ed alle 68 di Michael Schumacher, che però hanno corso molte più gare rispetto a lui.
Ayrton nacque a San Paolo del Brasile il 21 marzo del 1960 da una famiglia più che benestante, cosa che di sicuro gli diede una bella mano a perseguire il suo sogno. Dopo le tante vittorie in kart, decise di trasferirsi in Inghilterra dominando la scena nella Formula 3, all’epoca il campionato cadetto per eccellenza.
Senna debuttò in F1 nel 1984 al volante della Toleman, con la quale ottenne un clamoroso secondo posto al GP di Monaco, sotto il diluvio. In seguto, passò tre anni in Lotus, ottenendo le prime vittorie e le prime pole position, passando poi sotto la guida di Ron Dennis alla McLaren-Honda, ed iniziando la clamorosa rivalità con Alain Prost.
I mondiali del brasiliano arrivarono nel 1988, nel 1990 e nel 1991, ma subito dopo, il team di Woking iniziò a perdere competitività, venendo surclassata dalla Williams-Renault. Prima Nigel Mansell, poi lo stesso Prost salirono sul tetto del mondo, cedendo ad Ayrton il gioiello di Adrian Newey nel 1994.
Il brasiliano, tuttavia, si scontrò con una realtà ben diversa, visto che l’eliminazione delle sospensioni attive penalizzò la Williams, lanciando la Benetton-Ford di Michael Schumacher in vetta al campionato dopo le prime due gare. Ayrton doveva riscattarsi il primo maggio ad Imola, ma il terribile schianto del Tamburello ci privò di una grande rivalità, ma soprattutto, di uno dei migliori piloti della storia di questo fantastico sport.
La morte di Ayrton Senna venne annunciata alle 18:40 del primo maggio 1994, per voce della dottoressa Maria Teresa Fiandri. La notizia portò tutti ad un silenzio surreale, e cambiò per sempre la faccia della F1. In Brasile, sua amata patria, furono proclamati ben tre giorni di lutto nazionale, ed il suo corpo fu riportato a San Paolo a bordo di un McDonnell Douglas MD-11.
I funerali solenni si tennero giovedì 5 maggio, davanti ad una folla in lacrime che seguì tutto il corteo funebre. Proprio quel giorno, la salma di Ayrton fu tumulata all’interno del Cemiterio Parque Morumbi, dove ancora oggi, se volete, potete fargli visita, in un’atmosfera non adatta ai deboli di cuore.
Da brividi la lapide sotto alla quale è sepolto Senna, su cui c’è scritto: “Nada pode me separar do amor de Deus“, ovvero “Nulla mi può separare dall’amore di Dio“. Ayrton, per chi non ne fosse a conoscenza, era molto religioso, ed ha spesso detto di aver avuto dei contatti con Dio stesso, soprattutto dopo la mitica pole position di Monte-Carlo del 1988, quando, a bordo della McLaren-Honda, rifilò oltre un secondo al compagno di squadra Alain Prost, non certo uno che andava piano in pista.
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