Una Regione riconosce un Bonus assistenza disabili dal valore di 1,200 euro per venti mensilità. Entriamo nei dettagli della misura.
La Puglia inizia un rivoluzione nel mondo dell’assistenza disabili al fine di superare l’assegno di cura.
Il Patto di cura in Puglia è il simbolo di un cambiamento in atto che mira a promuovere la presa in carico totale della persona disabile non autosufficiente. Destinatari della misura sono assistenti ed educatori al disabile. Parliamo di figure professionali che svolgono un ruolo molto importante. Hanno il compito di supportare la persona con handicap o invalidità, di soddisfare ogni necessità creando una relazione diretta e professionale. L’instaurazione di una solida relazione è alla base di un buona assistenza. Il disabile dovrà sentirsi a suo agio, fidarsi di chi lo assiste e riconoscere l’educatore come figura di riferimento.
Il Patto di cura della Regione Puglia si pone l’obiettivo di potenziare l’offerta dei servizi ai disabili superando le misure di sostegno economico destinate alle persone con invalidità gravissima. Tale scopo risulta in linea con il programma definito dal Tavole delle Disabilità e ha come riferimento la programmazione comunitaria.
Il Bonus assistenza disabili chiamato Patto di cura si presenta come un contributo pari a 1.200 euro mensili erogati per 20 mensilità. La misura può essere richiesta da chi assume con regolare contratto di lavoro un assistente o un educatore.
Attualmente gli interessati possono scegliere tra un’integrazione al reddito da 700 euro al mese e la sottoscrizione del Patto di cura con assunzione di un assistente o educatore. La scelta verrà superata nel prossimo triennio come deciso dal Ministero.
L’obiettivo del Governo è quello di poter lasciare libero il cittadino di scegliere tra una prestazione economica e l’assistenza diretta tenendo conto di rilevanti differenze. L’erogazione di un assegno mensile sarà garantito sempre a chiunque rientri nei requisiti indipendentemente dal reddito – il riferimento è all’indennità di accompagnamento.
Tale prestazione economica, però, presenterà importi differenti modulati a seconda dell’effettivo bisogno della persona con disabilità grave. Il cambiamento non è ancora molto chiaro. Ci si chiede, ad esempio, se per avere diritto all’indennità sarà sufficiente la condizione medica o se inciderà anche la situazione economica sul requisito dell’effettivo bisogno.
Optando per il Bonus assistenza disabili si rinuncerà alla prestazione economica ma la persona non autosufficiente otterrà assistenza domiciliare nonché sostegni concreti ai caregiver che si prendono cura del familiare con disabilità.
Quello che oggi è il Patto di cura in Puglia dovrebbe allargarsi ad ogni altra Regione italiana garantendo un miglioramento della vita delle persone non autosufficienti. In più, il Bonus prevede anche la creazione di nuova occupazione, il potenziamento dei servizi socio-sanitari nonché l’ampliamento della platea dei beneficiari.
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