La revoca delle pensioni scatta per coloro che non hanno inviato il Modello RED al momento opportuno. Scopriamo di più.
I pensionati sono tenuti ad inviare le comunicazione reddituali tramite modello RED. Mancando questo passaggio si potrà dire addio al trattamento.
Il 9 maggio 2023 l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha reso noto tramite messaggio Hermes numero 1661 di aver proceduto con la revoca definitiva degli importi in più erogati nel 2019 e nel 2020 a causa del mancato inoltro delle comunicazioni reddituali. Il riferimento è alle pensioni di chi non ha inviato il Modello Red pur ricevendo prestazioni aggiuntive legate al reddito.
Il Modello RED è una dichiarazione dei redditi percepiti da alcuni pensionati che deve essere presentata all’INPS. Nello specifico, dovranno inviare il documento coloro che sono percettori di specifiche indennità, specialmente collegate al reddito del nucleo familiare. Prestazioni previdenziali, assistenziali, connesse al reddito devono essere indicare nel Modello RED in modo tale che l’INPS possa verificare le somme erogate e stabilire se sono corrette o meno. Il contribuente può controllare le prestazioni aggiuntive da segnalare facendo riferimento al proprio cedolino pensionistico (disponibile nel portale INPS).
L’INPS mette in atto una vera e propria azione sanatoria nei confronti dei titolari di prestazioni collegate al reddito non segnalate all’INPS. La procedura consiste in due fasi ossia
Per quanto riguarda la riduzione sarà pari al 10% del trattamento pensionistico lordo tenendo conto della tutela degli importi delle pensioni sotto il trattamento minimo (la ritenuta non potrà essere superiore a 13,69 euro). Sui trattamenti inferiori a 75 euro al mese, invece, non si prevede alcuna riduzione ma solo l’invio della notifica di sospensione non avendo inviato la dichiarazione RED.
La riduzione rientrerà nel momento in cui si provvederà con l’inoltro della comunicazione reddituale o, al contrario, non procedendo in tal senso si perderà la prestazione e sarà necessario dover restituire gli importi aggiuntivi.
Per non arrivare alla revoca degli importi aggiuntivi, il cittadino dovrà presentare in tempo la domanda di ricostituzione reddituale (entro la data indicata nel sollecito). In questo modo l’INPS potrà effettuare i controlli necessari e ripristinare la prestazione erogando l’importo totale e restituendo le somme trattenute con la riduzione.
Per velocizzare la tempistica di inoltro, l’Ente della previdenza sociale ha predisposto un servizio online chiamato “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis DL 207/2008“. Per approfittarne occorrerà entrare nel portale INPS e seguire il percorso
L’accesso al portale prevede l’utilizzo delle credenziali digitali – SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica.
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