Da alcuni anni sono cambiate le regole che riguardano la modalità del rimborso 730 e a farne le spese sono soprattutto i pensionati.
Infatti non tutti i contribuenti che presentano il modello sono sottoposti alle stesse regole e applicativi. Andiamo a scoprire cosa succederà questo 2023.
Come sappiamo, grazie alla compilazione del 730 i cittadini possono ottenere dei rimborsi IRPEF ed esistono diverse modalità e tempistiche.
Chi presenterà il modello per la dichiarazione entro il 31 maggio, riceverà – se lavoratore dipendente – i rimborsi eventualmente spettanti entro il mese di luglio, direttamente in busta paga. Le presentazioni della dichiarazione, anche precompilata, che perverranno dopo il 31 maggio effettueranno i rimborsi entro la prima retribuzione utile successiva alla presentazione della dichiarazione.
Ma non è propriamente così semplice. Innanzitutto i pensionati, rispetto ai lavoratori dipendenti, ricevevano in passato i rimborsi un mese dopo questi ultimi, ovvero generalmente in agosto, salvo casi eccezionali ed eventuali controlli del Fisco.
Oggi, con il decreto Fiscale n. 124/2019, e più precisamente con le indicazioni presenti nell’articolo 16-bis, si sono modificate alcune procedure.
Prima di addentrarci nelle tempistiche di rimborso per i vari contribuenti e soprattutto per i pensionati, ricordiamo che la data ultima per la presentazione del 730 è il 30 settembre 2023, che però quest’anno potrà slittare al 2 ottobre. Data che comunque sarà unificata per tutti gli anni a venire.
Inoltre, come recita un comma dell’articolo menzionato poco sopra, “I termini per la comunicazione dei risultati finali delle dichiarazioni presentate tramite CAF o professionisti abilitati sono stati differenziati in base alla data di presentazione della dichiarazione“.
In linea generale i pensionati ricevono i rimborsi dal secondo mese dalla presentazione del modello 730; quest’anno, il CAF o il professionista che presenta la dichiarazione entro il 31 maggio permetterà l’erogazione
Entro il 15 giugno, CAF o professionisti comunicano all’Agenzia delle Entrate il risultato delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio. I pensionati dovrebbero quindi attendere agosto. Non solo: per le dichiarazioni presentate fino al 20 giugno si dovrà attendere la comunicazione entro il mese successivo; idem per quelle presentate fino al 23 luglio, e poi verso il 15 settembre. Tutti questi scaglioni non faranno che ritardare il recupero dell’IRPEF, se spettante, con alcuni casi che potranno vederlo solamente a novembre.
Dunque non rimane che fare una cosa: preparare la documentazione necessaria e approfittare del servizio della precompilata oppure rivolgersi a un centro di assistenza fiscale così da essere certi di non incorrere in errori.
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