I pensionati si preparano a compilare la dichiarazione dei redditi. Vediamo tutto ciò che occorre sapere per non sbagliare.
Lavoratori e pensionati devono inviare la dichiarazione dei redditi ogni anno entro la fine di settembre (2 ottobre nel 2023).
I contribuenti obbligati a comunicare i redditi percepiti nel 2022 devono presentare all’Agenzia delle Entrate il Modello 730 oppure il modello Redditi PF. Il primo è ad uso esclusivo dei dipendenti privati e pubblici nonché dei pensionati e serve per riportare i redditi da lavoro dipendente, da pensione e alcuni redditi differenti.
Il modello Redditi PF, invece, deve essere presentato da soggetti diversi, specialmente dai lavoratori autonomi che hanno conseguito redditi nell’anno di imposta precedente alla presentazione della dichiarazione. La scelta tra il 730 e il Modello Redditi, dunque, riguarda principalmente la tipologia di reddito del contribuente. I pensionati generalmente compilano il modello 730 procedendo in autonomia tramite dichiarazione precompilata o chiedendo l’aiuto di CAF o patronati.
I pensionati che intendono presentare la dichiarazione in autonomia possono accedere al modello precompilato che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti sul sito ufficiale. Dovranno, così, semplicemente controllare i dati già inseriti – facendo particolare attenzione ai redditi e alle spese da detrarre – e inviare la dichiarazione. In alternativa potranno modificare il modello 730 per correggere errori o aggiungere informazioni.
Scegliendo questa strada il pensionato dovrà essere in possesso delle credenziali digitali – SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi – per entrare nell’area riservata del portale dell’AdE. Ricordiamo che in caso di difficoltà è possibile delegare una persona di fiducia alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tanti pensionati preferiscono rivolgersi a CAF e patronati o al sostituto d’imposta piuttosto che inviare il modello 730 in autonomia. In questo caso l’interessato dovrà presentare una delega che consenta all’ente o professionista prescelto di accedere al modello precompilato. In più, i pensionati che si rivolgeranno a CAF e professionisti abilitati dovranno consegnare anche il modello 730-1 in busta chiusa con la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille (anche in caso di nessuna scelta).
Compilando la dichiarazione dei redditi il pensionato saprà se ha diritto ad un rimborso IRPEF delle somme spese nell’anno precedente. Tale rimborso verrà erogato direttamente sul cedolino dopo due mesi dall’inoltro del modello 730. Stessa modalità anche nel caso in cui dalla dichiarazione dovesse emergere un debito del contribuente nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Il pensionato subirà una trattenuta nel cedolino (anche a rate).
Ricordiamo che se non dovesse presentare la dichiarazione dei redditi, il pensionato incorrerebbe in gravi conseguenze quali sanzioni amministrative e penali. Conviene, dunque, prendere subito un appuntamento al CAF o presso un patronato per non saltare l’importante scadenza.
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