Ipertensione nei giovani in aumento: i dati sono preoccupanti e in continua crescita. I programmi di prevenzione e le terapie mediche da usare.
Al vaglio degli studiosi, farmaci – anche sperimentali – per combattere l’andamento al rialzo della pressione sanguigna in concomitanza con approcci preventivi.
Sappiamo che avere la pressione troppo alta e troppo a lungo porta a molti problemi di salute, principalmente a carico dell’apparato cardiovascolare.
Se fino ad oggi la questione era quasi appannaggio delle persone oltre una certa età, oggi si sta estendendo a livelli preoccupanti anche tra i giovani.
Le cause, oltre alle peculiarità genetiche, sono da imputarsi soprattutto alla cattiva alimentazione, al poco esercizio fisico e all’uso di alcolici e superalcolici (anche questo in aumento).
Per far comprendere l’entità della problematica, riportiamo alcuni numeri che emergono da uno studio italiano (I-game, lanciato dal Gruppo giovani della Società italiana ipertensione arteriosa) in essere da 2014: ben il 14% dei giovani compresi tra i 18 e i 35 anni soffre di ipertensione.
Nei soggetti adulti di età tra i 30 e i 79 anni, comunque, non va meglio: le percentuali risalenti al 2019 indicavano un 40% circa nella popolazione maschile e una percentuale lievemente inferiore in quella femminile.
Ricordiamo che per ipertensione si intende il perdurare di valori con pressione massima 140 e minima superiore ai 100.
Gli esperti di salute sono tutti d’accordo: oggi i farmaci per combattere la pressione alta esistono, e ce ne sono anche di nuovi in fase di sperimentazione.
Ma non sono esenti da criticità e non mancano le controindicazioni. Inoltre, da soli, non bastano a “curare” la pressione alta, ma solo a tenerla sotto controllo per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari e/o eventi gravi come infarto e ictus.
Oggi esistono numerosi trattamenti farmacologici usati da anni e generalmente sicuri, ma sono gli esperti stessi che dichiarano che possono avere effetti indesiderati: dalla tosse alla nausea, dalla stanchezza eccessiva ai problemi di erezione e ad altri malesseri generali.
I medicinali in fase di sperimentazione, invece, si basano su metodologie di “silenziamento genico (Sirna) per i recettori specifici dell’angiotensina (At1ar)“, oppure attraverso “inibitori selettivi” che dovrebbero garantire una minore incidenza di effetti collaterali.
Per quanto riguarda invece il fattore prevenzione, gli esperti mettono l’accento sul fatto che sia fondamentale e utile anche più dei farmaci.
Paradossalmente, prevenire è più facile di quello che si possa pensare; sia i giovani che le persone più in là con l’età dovrebbero consultare il medico o un nutrizionista per imparare ad adottare una dieta più sana, e limitare l’uso degli alcolici. A questo basterebbe aggiungere una regolare attività fisica così da riuscire a mantenere un peso corporeo nella norma.
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