Gli smartphone emettono radiazioni, non in gran quantità ma alcuni device risulterebbero più pericolosi di altri. Facciamo chiarezza.
Le radiazioni emesse dai cellulari sono piuttosto controllate ma ci sono. Alcuni modelli, poi, ne emettono più degli altri.
Gli effetti reali degli smartphone moderni sulla salute delle persone si conosceranno solo tra qualche anno. Al momento circolano illazioni, mezze verità e certezze che generano molta confusione negli utenti. L’emissione di radiazioni dei device è un dato di fatto. Avendo un’antenna è normale tale attività. Da qui a ipotizzare una corrispondenza con patologie aggressive il passo è grande.
Un’ente tedesco monitora costantemente le radiazioni emesse dai cellulari. Parliamo dell’Ufficio Federale per la protezione delle radiazioni il cui compito è quantificare le emissioni elaborando dati tramite un indice – SAR – che indica il numero di radiazioni elettromagnetiche in termine di energia assorbite dall’organismo. Il valore SAR non è un segreto. Ogni manuale degli smartphone dovrebbe riportarlo ma gli utenti non conoscendone l’importanza non vi fanno caso.
Il SAR è misurato in Watt su Kg. Ogni Paese ha stabilito un limite che non deve essere superato per non comportare serie problematiche di salute. In Europa la soglia massima è
Sulla base del SAR è stata stilata una classifica degli smartphone più dannosi (lista che viene aggiornata annualmente).
Record negativi analizzando modelli di smartphone più vecchi.
Un accenno agli smartphone meno dannosi con un punteggio SAR basso.
Riassumendo, il SAR non dipende né dalla presenza del 5G né propriamente dall’anno di uscita (tra i valori più bassi ci sono modelli molto vecchi). Ad esempio l’Honor 10 Lite ha SAR 0,77. Ottimo punteggio anche per i vecchi Motorola, Nokia e Huawei Mate da 20 a 30. I Samsung Galaxy S e J vecchia generazione, poi, restavano quasi sempre sotto 0,50.
In conclusione, correte a controllare il valore SAR del vostro smartphone – anche se nuovissimo – nel manuale utente.
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