Camminare 15 minuti al giorno potrebbe rivoluzionare in positivo la nostra vita: ad affermarlo i risultati di un recente studio.
Le specifiche della ricerca le troviamo su Scientific Reports, in una pubblicazione redatta dai ricercatori dell’Università di Victoria in Canada, che ha effettuato degli esperimenti su un gruppo di giovani.
Camminare e fare una passeggiata fa bene, e fin qui non dovrebbero servire studi scientifici per comprenderlo. Naturalmente, quando si parla di stili di vita e indicazioni per rimanere in salute, non possiamo limitarci a teorie “popolari”, ecco perché gli studiosi vanno ad effettuare osservazioni ed esperimenti.
Dobbiamo poi soffermarci a pensare che la nostra società sta vivendo un momento di profondi cambiamenti inerenti tutti gli aspetti dell’esistenza: dall’alimentazione alla cura delle malattie, passando per le abitudini quotidiane e al subire i cambiamenti climatici e l’urbanizzazione.
In sintesi, trascorriamo molto più tempo a contatto con le mura di casa o ufficio, davanti agli schermi e utilizzando strumenti tecnologici piuttosto che in mezzo alla Natura.
Se da una parte la tecnologia ci ha migliorato la vita è anche vero che ha innescato altri effetti: non è un caso che molti specialisti parlino di “malanni della modernità“, riferendosi a obesità, tumori, malattie neurodegenerative e anche patologie psichiatriche.
Da qui, e forse da molti altri spunti etico-scientifici, parte lo studio effettuato in Canada, che ha poi sviluppato i seguenti risultati.
Iniziamo subito col dire che la ricerca effettuata dal team di esperti e in particolare dalla dottoressa Katherine Boere, dottoranda presso il laboratorio di neuroscienze teoriche e applicate, ha riguardato un gruppo di giovani.
Lo scopo era quello non solo di verificare i benefici sulle funzioni cerebrali di una camminata di 15 minuti, ma anche della differenza tra passeggiata all’aperto e indoor.
Il team ha fatto camminare 30 partecipanti allo studio, ovvero studenti universitari di età media sui 20 anni; in alcune sessioni, dentro i locali dell’università e in altre all’esterno, nel parco. Effettuando queste passeggiate a giorni alterni, i giovani sono stati poi sottoposti a elettroencefalogramma e a test per misurare le capacità mnemoniche e di concentrazione.
I risultati sono eloquenti: le funzionalità del cervello sono state ottime durante le passeggiate all’aperto, mentre il movimento effettuato indoor non ha apportato alcun beneficio.
Ciò fa riflettere molto sul fatto che la Natura, gratuitamente, ci offre tutto ciò che serve per stare bene. Anche senza “demonizzare” l’allenamento in palestra, il tapis-roulant o l’esercizio fisico fatto in casa, da questo studio emerge chiaramente che effettuare anche solo una breve passeggiata all’aperto apporta molti più benefici.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…