Per andare in pensione con cinque anni di contributi alle spalle è necessario soddisfare un requisito anagrafico preciso.
Chi ha pochi anni di contribuzione dovrà aspettare prima di andare in pensione. Il compimento dei 67 anni di età non è sufficiente.
La pensione di vecchiaia è la forma di pensionamento strutturale che consente a tutti i lavoratori di lasciare il lavoro al compimento dei 67 anni di età e con minimo venti anni di contributi alle spalle. Gli altri scivoli prevedono paletti più stringenti e categorie di lavoratori ben definite. Citiamo, ad esempio, la pensione per i precoci limitata a chi ha accumulato 41 anni di contributi di cui uno prima del compimento dei 19 anni.
In generale tutte le forme pensionistiche richiedono un numero di contributi elevato, dai 30 (Ape Sociale) ai 42 anni e dieci mesi (pensione anticipata ordinaria). Come può ottenere una pensione, dunque, chi ha solo cinque anni di contribuzione?
La Riforma Fornero è la risposta alla domanda dei lavoratori che intendono andare in pensione avendo maturato solamente cinque anni di contribuzione.
Il riferimento normativo prevede che si possa andare in pensione con un’età anagrafica di 70 anni con contribuzione minima di cinque anni indipendentemente dal requisito di importo minimo dell’assegno pensionistico. Occorre ricordare, infatti, che la pensione di vecchiaia – 67 anni di età e 20 di contributi – prevede anche l’aver maturato un assegno pari ad almeno 1,5 volte il trattamento minimo. Tale condizione cade raggiungendo i 70 anni.
Una puntualizzazione, l’età del pensionamento è, oggi, di 71 anni in seguito agli adeguamenti delle aspettative di vita intercorsi nel tempo.
Il pensionamento a 71 anni con cinque anni di contributi prevede che tale contribuzione sia stata versata dopo il 1995. Il richiedente, infatti, dovrà rientrare nel sistema contributivo puro che tiene conto dei contributi versati (e solo questi) dal 1° gennaio 1996.
Chi ha versato contributi prima di questa data rientra nel sistema misto o retributivo e non ha accesso alla forma pensionistica in questione. Ribadiamo, dunque, che tutti i cinque o più anni di contributi devono ricadere nel sistema contributivo. L’assegno pensionistico avrà un importo non elevato dato che il calcolo contributivo tiene conto proprio del numero di contributi maturati. Il coefficiente di trasformazione, però, sarà più alto dovendo aspettare i 71 anni.
Ricordiamo che il sistema contributivo si basa sulla somma dei contributi versati durante l’intera vita lavorativa moltiplicata per la variazione media quinquennale del PIL determinata dall’ISTA. Il risultato è il montante contributivo a cui deve essere applicato il coefficiente di trasformazione (che dipende dall’età del lavoratore al momento del pensionamento). Uscendo a 71 anni il coefficiente risulta pari a 6,655%.
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