Il caro energia, qualche tempo fa, ha reso anche il pellet più costoso, ma adesso potrebbe essere conveniente acquistarlo per la prossima stagione
Come in tantissimi sicuramente già sapranno, durante lo scorso inverno in molti hanno deciso di utilizzare il pellet come combustibile per riscaldare la propria abitazione, ma anche quest’ultimo ha subito un aumento di prezzo a causa del caro energia.
Il costo del pellet, durante l’anno 2022/2023 è aumentato e non di poco. Infatti, secondo Altroconsumo, nel 2021 per scaldare un’abitazione da cento metri quadrati il costo si attestava attorno ai cinquecento, al massimo seicento, euro ogni anni. Durante l’anno in corso, invece, è salito di parecchio e le famiglie hanno speso ben 1.300 euro.
Purtroppo, però, anche per l’anno prossimo le previsioni non sembrano essere migliori.
Inoltre, a quanto pare, vi è anche una diminuzione della quantità di pellet disponibile il calo sarebbe di ben il 25/30 per cento. L’incremento del costo dunque deriverebbe anche dalla scarsità di risorsa e durante la passata primavera il costo poteva arrivare anche a venticinque euro ogni quindici chilogrammi.
Insomma, a quanto pare al momento non vi è pace per i rincari anche se potrebbe essere ancora possibile trovare alcuni prodotti ad un costo minore, ma bisogna fare molta attenzione ed assicurarsi che non si tratti di truffe.
A quanto pare anche il pellet risulta essere piuttosto costoso rispetto a quanto non lo fosse qualche tempo fa.
Vi potrebbe, però, essere un modo per risparmiare ovvero quello di comperarlo in anticipo in fase prestagionale. Secondo l’AIEL, all’inizio dell’anno in corso, il costo di ogni sacchetto di pellet si aggirava intorno ai 9.21 euro, in seguito è però diminuito.
Chiaramente, oggi, in tantissimi probabilmente si chiedono se acquistare il pellet risulta essere comunque l’alternativa migliore rispetto ad altri combustibili. La risposta è si soprattutto per quanto concerne l’ambiente, infatti, questa tipologia di combustibile emette meno CO2 nell’atmosfera ed inoltre, se si tratta di un prodotto di qualità, è al cento per cento naturale.
Inoltre, la cenere prodotta dalla stufa può essere smaltita, ad esempio, nel proprio giardino ed utilizzata come fertilizzante. Se, invece, si fa un discorso di prezzo in questo caso le valutazioni da fare potrebbero essere diverse anche se, mettendo a confronto i costi relativi a combustibili di altra natura, vi è comunque un risparmio.
Esistono anche altre tipologie di combustibile come il nocciolino, ma pare siano sconsigliate ed in ogni caso è fondamentale rivolgersi ad un esperto in materia.
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