I cittadini possono recuperare gli arretrati dell’Assegno Unico ad un’unica condizione. Scopriamo come evitare di perdere soldi.
L’Assegno Unico Universale dedicato alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni consente di ottenere gli arretrati spettanti ma non corrisposti.
Dal mese di marzo 2022 le famiglie italiane ricevono l’Assegno Unico se tra i componenti ci sono figli fino a 21 anni o disabili (indipendentemente dall’età). La misura ha sostituito bonus e assegni familiari, erogando cifre comprese tra 50 e 175 euro (ora sono di poche aumentante grazie alla rivalutazione in base al costo della vita). Requisito fondamentale per ricevere la somma maggiore avere un ISEE inferiore a 15 mila euro. Man mano che il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente aumenta, l’importo dell’Assegno diminuisce.
Per essere assegnati ad una particolare fascia e ricevere la somma esatta in base alla propria situazione reddituale e patrimoniale occorre, dunque, presentare l’ISEE. Questo compito deve essere svolto all’inizio di ogni anno dato che l’Indicatore ha validità annuale, da gennaio a dicembre. Lo scorso 31 dicembre, dunque, è scaduto l’ISEE 2022 e i cittadini hanno dovuto richiedere l’ISEE 2023 per poter continuare a ricevere l’importo corretto dell’Assegno Unico.
Non presentando l’ISEE le famiglie ricevono l’importo minore – 54 euro – dell’Assegno Unico risultando inserite nella fascia più alta dell’Indicatore (sopra i 43.240 euro). Sarà comunque possibile recuperare gli arretrati e la differenza tra importo realmente spettante e somma erogata compiendo una sola operazione entro il 30 giugno 2023.
Se entro l’ultimo giorno del mese di giugno il contribuente procederà con il calcolo dell’ISEE 2023, allora potrà ottenere gli arretrati. Quella la data massima di presentazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che consentirebbe alle famiglie di ricevere gli arretrati a seconda della reale fascia di collocamento.
Presentando l’ISEE dal 1° luglio in poi, invece, scatterebbe l’adeguamento dell’importo mensile in base alla fascia di appartenenza ma non sarebbe possibile ottenere le somme arretrate non corrisposte.
Tutti coloro che non hanno ancora proceduto con il calcolo dell’ISEE 2023, dunque, devono procedere in fretta. Prendere un appuntamento al CAF in tempi brevi potrebbe risultare complicato dato che questo è periodo di dichiarazione dei redditi. Fortunatamente ogni contribuente può agire in autonomia grazie all’ISEE precompilato che l’INPS mette a disposizione nell’Area personale del sito ufficiale.
Basterà entrare nella sezione di riferimento – sarà necessario avere le credenziali digitali ossia SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi – e seguire la procedura passo dopo passo. La prima parte riguarderà la compilazione della DSU. La seconda l’acquisizione della stessa con sottoscrizione del nucleo e la richiesta dei dati precompilati e, infine, la terza parte sarà volta alla conferma o alla modifica dei dati precompilato con rilascio finale dell’attestazione.
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