I titolari di Legge 104 sono sempre più nel mirino del Fisco. I controlli su permessi, agevolazioni e certificati non lasciano scampo.
La Legge 104 vuole aiutare le persone con handicap fisico, psichico e sensoriale ma, purtroppo, ci sono persone che cercano di approfittarne.
I cittadini con disabilità hanno esigenze specifiche sia dal punto di vista assistenziale che economico. Riconoscendo la necessità di maggiori tutele, lo Stato italiano ha introdotto nel 1992 la Legge 104. Contiene una serie di agevolazioni e misure volte a ridurre gli ostacoli da affrontare per chi ha una minorazione. I vantaggi riguardano sia la sfera privata – come l’IVA ridotta al 4% per l’acquisto di un’auto – sia quella lavorativa – come i permessi di tra giorni al mese retribuiti.
Gli aiuti, poi, non sono solamente per i disabili ma anche per i caregiver ossia le persone che si prendono cura dei familiari con handicap grave. Tante agevolazioni da richiedere, però, solamente se si rispettano determinati requisiti. Purtroppo chi non ne ha reale diritto cerca di imbrogliare per ottenere agevolazioni sperando di eludere i controlli del Fisco. Ebbene questo forse era possibile fino a qualche anno fa ma ora le verifiche sono diventante più accurate e stringenti.
L’obiettivo dello Stato è aiutare chi ne ha realmente bisogno e non chi trova escamotage per approfittare di agevolazioni fiscali senza averne diritto. Da qui il via a controlli stringenti che vertono su diversi aspetti.
Una prima verifica si concentra sul certificato medico che dà il via all’iter di riconoscimento dell’handicap. Deve essere redatto da un medico dell’ASL e non da un privato. Inoltre, tante persone cercano di ritoccare la percentuale di disabilità riconosciuta per accedere a maggiori benefici.
“L’obiettivo” è certificare una disabilità superiore al 74%. Tale percentuale, infatti, consente l’accesso a prestazioni più importanti ed economiche mentre le percentuali inferiori danno diritto unicamente ad agevolazioni assistenziali. Ecco perché i controlli si concentrano su questo aspetto.
Nel mirino del Fisco e dell’INPS, poi, anche i permessi sul lavoro dedicati a disabili e caregiver. Abbiamo accennato ai tre giorni di permesso. Vengono concessi per assistere il familiare con handicap. Datore di lavoro ed ente della previdenza sociale possono, così, accertare che durante l’assenza retribuita dal posto di lavoro il dipendente si stia realmente prendendo cura dell’assistito. La maggior parte del tempo dovrà essere dedicata proprio all’assistenza del disabile. Non si potrà andare al mare, ad un concerto, all’aperitivo con gli amici.
Ultima puntualizzazione sui congedi straordinari fino a due anni. Ci sono diverse regole da rispettare come l’ordine di priorità e la convivenza. Chi “trucca” i requisiti pagherà cara l’intraprendenza verso l’illecito. Attenzione, dunque, perché i controlli non lasceranno scampo.
È attivo il Bonus televisione, per sostituire il vecchio modello con uno di ultima generazione.…
È cominciata la settimana di sconti folli nei negozi e sugli e-commerce. Ecco la guida…
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…