In Italia esistono diverse specie di zecche, circa una quarantina; gli esperti temono che col cambiamento climatico si diffonderanno nuove malattie.
Non c’è dubbio che il clima stia cambiando, e da molto gli esperti temono che nuove specie di animali o insetti potrebbero arrivare anche in Italia.
Nel nostro territorio abbondano le zecche, che come sappiamo possono infettare le persone con diversi patogeni, e causare problemi di salute molto gravi.
Ogni anno partono le campagne informative per sensibilizzare le persone sui rischi che si corrono col morso di una zecca. L’unico modo per difendersi è cercare il più possibile di adottare un abbigliamento adeguato, poiché le zecche si moltiplicano all’aperto, e ovviamente anche gli animali domestici possono veicolarle ed esporre a maggiori rischi.
Oggi un nuovo allarme deriva da una particolare specie di zecca, che è in grado di trasmettere un patogeno e innescare febbri emorragiche anche letali. Ecco cosa temono gli esperti.
Al momento se una persona viene morsa da una zecca “comune” può infettarsi e presentare diversi disturbi di salute.
Si va da febbre e infezione locale fino alla possibilità di incorrere in meningoencefalite da zecca: questa malattia di origine virale colpisce il sistema nervoso centrale e se non trattata adeguatamente può innescare meningiti o encefaliti.
Per l’encefalite trasmessa dalle zecche esiste un vaccino che solitamente viene consigliato a chi viaggia spesso nelle aree endemiche o che si sposta in aree rurali. Purtroppo, però, per le altre malattie non c’è copertura e non esistono vaccini. Quindi è necessario tutelarsi il più possibile evitando di essere morsi da questi insetti succhia-sangue.
L’ultimo pericolo segnalato dagli esperti arriva dalla specie di zecca Hyalomma marginatum, che si è adattata ai nostri territori grazie al cambiamento climatico e all’innalzamento generale delle temperature.
Questa zecca è piuttosto grande e la si riconosce anche perché ha le zampe “tigrate”. Il suo morso può causare la febbre emorragica della Crimea-Congo, che è mortale anche fino al 40% dei casi.
La malattia di origine virale innesca febbre, malessere, debolezza, ed emorragie interne, e nei casi più gravi shock e decesso. Non esistono al momento vaccini per prevenire questa malattia ma solo cure mirate in caso di diagnosi.
La diffusione di questa particolare zecca potrebbe innescare focolai difficili da gestire, anche se per fortuna ad oggi non sono stati catalogati casi di febbre emorragica della Crimea-Congo.
Fattore fondamentale rimane sempre, dunque, adottare un abbigliamento protettivo e in caso di morso da zecca imparare a toglierla correttamente, e poi andare dal medico per intervenire in tempo in caso si sia di fronte ad un’infezione grave.
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