Non sempre i contributi figurativi e invalidità vanno a braccetto. Ecco quali sono i casi in cui non è possibile beneficiarne.
I contributi figurativi sono una tipologia di versamenti propedeutici al diritto e alla misura della pensione. Tuttavia, in caso di invalidità, ci sono delle circostanze specifiche in cui non è possibile beneficiare dei contributi di invalidità.
In particolare, l’ordinamento giuridico italiano ha stabilito che, ai titolari di pensioni di invalidità civile non è riconosciuta la possibilità di maturare contributi figurativi.
In sostanza, questi soggetti non hanno l’opportunità di ottenere alcun tipo di vantaggio, nel momento in cui accedono ad una pensione di tipo previdenziale.
Diverso è il discorso in caso di pensione di inabilità. In tal caso, infatti, la legge numero 222 del 1984 stabilisce che se il lavoratore dovesse perdere il diritto alla pensione di inabilità, avrà la possibilità di farsi accreditare la contribuzione figurativa per il periodo in cui ha beneficiato della prestazione.
Secondo quanto stabilito dalla legge italiana, il lavoratore ha diritto alla contribuzione figurativa solo nel caso in cui la cessazione del diritto alla pensione di inabilità è causata dalla perdita dello stato di inabilità.
In pratica, se il lavoratore riconosciuto inabile al lavoro dovesse recuperare la sua condizione, in seguito ad un miglioramento di salute, egli potrà vedersi accreditare una contribuzione figurativa, per il periodo in cui ha usufruito della prestazione.
In tal caso, la contribuzione figurativa potrà essere usata sia per il diritto alla pensione che per il miglioramento dell’importo dell’assegno percepito. Negli altri casi, in cui si assiste alla perdita del diritto alla pensione di inabilità, non è possibile usufruire della contribuzione figurativa.
Ad ogni modo, ricordiamo che la pensione di inabilità, ovvero l’Assegno ordinario di invalidità, è erogato dall’INPS in favore dei soggetti che hanno subito una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore ad almeno il 67%. In tal caso, questi lavoratori potranno usufruire della contribuzione figurativa. Che andrà a coprire i periodi di godimento della prestazione, durante i quali l’interessato non ha svolto attività lavorativa.
I soggetti affetti da inabilità hanno la possibilità di continuare a lavorare, anche durante la percezione dell’AOI. Durante i periodi di prestazione lavorativa, il lavoratore dovrà versare i contributi obbligatori che concorreranno al diritto alla pensione di vecchiaia.
È opportuno ricordare che i lavoratori affetti da invalidità civile, i sordi civili, gli invalidi di guerra, i civili di guerra, gli invalidi per causa di servizio o del lavoro hanno diritto alla contribuzione figurativa.
In tal caso, la disciplina prevede il riconoscimento di due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro svolto, per un massimo di 5 anni. Questa forma di contribuzione figurativa non concorre ad incrementare il montante contributivo, bensì ad anticipare il diritto alla pensione.
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