Occhio al nuovo obbligo con cui devono fare i conti gli automobilisti. Ecco cosa bisogna avere a bordo per evitare pesanti sanzioni.
Gli automobilisti si ritrovano alle prese con un nuovo obbligo che porta, inevitabilmente, a dover fare i conti con delle importanti novità. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Lavoro, scuola dei figli, supermercato e chi più ne ha più ne metta. Sono davvero tanti i posti da raggiungere e per cui, nella maggior parte dei casi, decidiamo di utilizzare l’auto. Un mezzo di trasporto particolarmente utile nelle circostanze più disparate. Oltre ai vari vantaggi, però, non bisogna sottovalutare i relativi obblighi.
Non parliamo solo dell’assicurazione o del bollo auto. Bensì di un nuovo obbligo con cui devono fare i conti gli automobilisti e che porta, inevitabilmente, a dover fare i conti con delle importanti novità. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Tra i mezzi di trasporto più apprezzati e utilizzati, è importante prestare attenzione alle novità che coinvolgono il mondo delle auto. In particolare si invita a stare attenti ad un nuovo obbligo, onde evitare di incorrere in multe e divieti. Ma di cosa si tratta? Ebbene, si tratta della cosiddetta scatola nera.
Stando a quanto deciso dal Parlamento Europeo, infatti, a partire dal mese di luglio 2022 è obbligatorio mettere la scatola nera sulla proprie auto. Entrando nei dettagli, a partire dal 6 luglio 2022 è obbligatorio sulle auto di nuova omologazione, mentre sarà obbligatorio sulle auto di nuova immatricolazione a partire dal 7 luglio 2024.
Ma cosa fa questo dispositivo? Ebbene, è in grado di registrare informazioni importanti come la velocità, l’attivazione o meno dei sistemi di sicurezza e la posizione di un mezzo. Ma non solo, tale dispositivo si potrebbe rivelare un’importante novità anche dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Sul proprio mezzo, infatti, potrebbe essere a breve disponibile uno strumento in grado di registrare e segnalare quanto si inquina con la propria auto. Superata una certa soglia potrebbe quindi scattare il divieto di circolazione. In tale ambito si inserisce uno studio svolto da un importante ente europeo.
Ovvero The Urban Mobility Council, patrocinato da Unipol e Commissione Europea, all’interno del quale il Politecnico di Milano ha presentato uno studio inerente le scatole nere delle auto. Attraverso tale indagine è emerso che i flussi di smog risultino diversi da una provincia all’altra. Diversi i fattori che incidono, come ad esempio l’ampiezza geografica del territorio, le abitudini di chi guida e il tipo di mezzo.
Uno studio che sembra strizzare l’occhio anche alle auto non elettriche. Questo perché dalle indagini risulta che le emissioni sono legate al tipo di utilizzo del mezzo più che alla classe Euro di appartenenza. Un elemento che non passa di certo inosservato e che potrebbe portare a dover fare i conti con nuovi parametri per poter circolare con l’auto volgendo allo stesso tempo un occhio di riguardo all’ambiente.
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