Al momento la volontà è quella di vietare la carne sintetica in Italia, sia come produzione che importazione.
Nei prossimi giorni sbarcherà al Senato la proposta di Disegno di Legge che intende vietare la produzione e immissione sul mercato di tutti quegli alimenti e mangimi classificati come sintetici.
In diverse parti del mondo, come Stati Uniti, Israele e altri Paesi Asiatici, la carne sintetica è già una realtà del commercio, mentre in Europa si attende ancora che la Commissione si esprima.
In merito a ciò, un rappresentante EFSA ha dichiarato che in caso di richiesta, la Commissione valuterà i singoli prodotti proposti seguendo le normative che già esistono anche per i cosiddetti “novel food”. Ma la questione non è affatto così semplice.
In gioco ci sono gli interessi economici, la sopravvivenza di una cultura culinaria storica, e non da ultimo la salute dei consumatori e l’impatto ambientale. Questioni che, comprensibilmente, non sarà facile sbrogliare e risolvere in un breve periodo.
Ogni singola persona può avere la sua opinione sulla carne sintetica, ma a decidere sarà comunque la classe politica, italiana ma anche europea e globale.
Sono davvero tanti, però, gli intrecci che si formano attorno alla produzione di massa di carne ottenuta con le cellule staminali degli animali.
Innanzitutto il fattore etico: vietare la carne sintetica nel nostro Paese può sicuramente agevolare gli allevatori e quella fetta di popolazione che preferisce alimentarsi secondo la tradizione. Ma al tempo stesso limitare le opzioni di scelta per chi non vuole uccidere animali per nutrirsi e, cosa forse più importante, tagliare l’accesso ai congrui fondi economici previsti per incentivare questa tecnologia.
Passiamo al dubbio sui rischi per la salute umana: gli esperti assicurano che le cellule staminali sono studiate e usate da decenni per curare le malattie, e dunque sono assolutamente sicure. Va detto però che un prodotto a base di cellule e ormoni assomiglia di più ad un “farmaco” che non ad un alimento. Inoltre non esistono ancora studi su larga scala che confermino o meno gli effetti benefici del consumo di prodotti a base di cellule staminali.
Riguardo al tema ambientale, la discussione è largamente aperta. Oggi cominciamo a sentir parlare del fatto che un allevamento di bestiame produce troppa Co2 e che dunque inquina. La produzione di massa di carne sintetica però usa ancora tecnologie che sfruttano molte risorse energetiche e acqua. Dunque, a livello di sostenibilità non riesce ancora a garantire gli standard che vorrebbe.
Non resta che attendere la decisione del Governo e monitorare gli sviluppi di questa nuova rivoluzione che, volenti o nolenti, dovremo vivere.
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