Il mers-cov è una forma di coronavirus simile a quello che ha scatenato la pandemia globale, e oggi spunta la prima vittima.
Oggi abbiamo un nuovo allarme da segnalare: secondo l’OMS il mers-cov potrebbe causare nuove pandemie, esattamente com’è successo con il Sars-cov-2, il responsabile di quella da covid.
Ma che cos’è il mers? Scendiamo nel dettaglio e andiamo a scoprire di che cosa si tratta, come mai preoccupa la comunità scientifica e quali sono i rischi per la salute mondiale.
Avevamo già parlato della malattia causata dal mers in occasione dei Mondiali svoltisi in Quatar. Perché la mers è anche chiamata “febbre del cammello” e come possiamo immaginare si trasmette all’uomo dagli animali. Era il dicembre 2022 e cominciava a serpeggiare l’allarme lanciato dall’OMS.
La malattia associata al virus “parente” del covid è stata identificata per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012 e da allora è stata tenuta sotto osservazione. Per capire se potesse rappresentare un pericolo per la salute pubblica a livello mondiale.
La mers è anche conosciuta come “febbre del cammello”, e come possiamo immaginare si trasmette dagli animali all’uomo. Colpisce le vie respiratorie e può causare danni da lievi a gravi, fino al decesso. Si ritiene che il mers sia molto più mortale del covid stesso.
Questo perché la sintomatologia può presentarsi sotto forma di problemi gastrointestinali e/o respiratori come una “classica influenza”, ma in alcuni casi degenera in polmonite o altre complicazioni (come l’insufficienza renale) e può portare alla morte.
Un caso di un giovane paziente ricoverato in ospedale ad Abu Dhabi ha rialzato l’attenzione sul mers.
L’uomo è stato ricoverato a causa di sintomi che potevano essere correlati ad una pancreatite ma poi – non appena è stato sottoposto a tampone – è risultato positivo alla mers. L’uomo versa in condizioni gravi, però le persone che erano state astretto contatto con lui sono risultate tutte negative.
Nonostante non ci sia dunque un pericolo pandemico, l’OMS ha lanciato subito l’allarme. Riguardo al caso del giovane, ha invitato le autorità a monitorare attentamente la possibile evoluzione della diffusione del virus.
Anche perché ad oggi non esistono vaccini che possano proteggere dalla mers, ma valgono le indicazioni usate anche per il covid. Come ad esempio la disinfezione costante delle mani, l’evitare il contatto cn gli animali e anche il consumo di prodotti derivati, come il latte dei cammelli.
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