La pensione di invalidità civile potrebbe essere rilevante ai fini reddituali e compromettere il riconoscimento di altre prestazioni. In quali casi?
La normativa stabilisce che la pensione di invalidità civile non fa reddito e, dunque, non va inserita nella Dichiarazione dei Redditi.
Il discorso è diverso per la pensione di invalidità di tipo previdenziale, riconosciuta a coloro che hanno un grado di invalidità maggiore di 2/3 e un’anzianità contributiva di almeno 5 anni.
La pensione di invalidità di tipo previdenziale, infatti, non è esentasse e, quindi, va dichiarata.
Ma procediamo con ordine e vediamo cosa stabilisce la legge.
La Legge n. 89 del 26 maggio 2016 prevede che le prestazioni erogate dalle Pubbliche Amministrazioni in favore di soggetti disabili sono escluse dal reddito ai fini dell’ISEE.
La regola si applica agli assegni assistenziali e previdenziali e alle indennità. L’INPS, inoltre, con la Circolare n. 137 del 2016 ha specificato che la pensione di invalidità (sia di tipo assistenziale sia previdenziale) e l’indennità di accompagnamento sono escluse dal computo dell’ISEE.
Ai fini dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza, invece, la pensione di invalidità civile va considerata. Il comma 6 dell’art. 2 del D.L. n. 4 del 2019, infatti, sancisce che nel reddito familiare rientrano anche i trattamenti di assistenza, ad eccezione di quelli che sono già inclusi nell’ISEE.
Poiché la pensione di invalidità civile e il Reddito di Cittadinanza sono entrambe misure assistenziali, non sono cumulabili, in virtù del divieto del cd. “doppio beneficio assistenziale“.
Possono coesistere solo se il Reddito va ad integrare la pensione, fino al raggiungimento della soglia massima. A quanto ammonta?
In ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2020, l’INPS ha cambiato i parametri per la valutazione della pensione di invalidità ai fini del calcolo dell’ISEE per il riconoscimento del Reddito di Cittadinanza.
Molte famiglie, però, non hanno accolto con entusiasmo questa novità, soprattutto quelle con soggetti disabili a carico. L’ammontare del sussidio, infatti, è stato ridotto e in alcuni casi azzerato, perché il nuovo metodo di calcolo tiene conto degli aumenti delle pensioni di invalidità.
In realtà, anche nel 2019, al momento dell’approvazione della Legge istitutiva del Reddito di Cittadinanza, era stato sollevato il problema dell’inclusione delle pensioni di invalidità nel calcolo dell’ISEE. Tale opzione, infatti, crea molti problemi ai nuclei familiari beneficiari.
Per questo motivo, almeno fino al periodo di vigenza del Reddito di Cittadinanza (che dal prossimo anno sarà abolito), dovrebbe intervenire una legge a correzione dei valori di determinazione del reddito familiare, relativamente alle pensioni di invalidità.
A tal fine, dovranno essere presi in considerazione gli aumenti stabiliti dalla sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale, per garantire più eguaglianza nel metodo di calcolo delle prestazioni assistenziali.
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