Nel modello 730 si possono portare le spese sanitarie da detrarre. Serve ancora conservare gli scontrini per recuperare il 19% dell’importo?
La circolare numero 14 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce le regole inerenti la detrazione delle spese sanitarie nel 730.
Altra condizione è che le spese risultino tracciabili. I pagamenti in contanti non sono ammessi perché non tracciabili. Al momento della compilazione del modello 730 bisognerà infatti presentare non solo la fattura rilasciata da un professionista – come un dentista – ma anche la copia della ricevuta del POS (o del bonifico). Solo soddisfacendo la condizione della tracciabilità sarà possibile ottenere la detrazione per una visita medica o un esame diagnostico. Discorso diverso per l’acquisto delle medicine in farmacia.
Il modello 730 consente l’accesso alle detrazioni per le spese di acquisto di farmaci di banco, di dispositivi medici, per le spese di visite specialistiche, ordinarie, per le analisi di laboratorio, per un intervento chirurgico. Occorre conservare fatture e ricevute del pagamento tracciabile tranne che per le medicine comprate in farmacia.
Fino a poco tempo fa i contribuenti erano obbligati a conservare gli scontrini della farmacia per poter ottenere le agevolazioni fiscali in dichiarazione dei redditi. Facendo un acquisto in farmacia si consegnava la tessera fiscale e si riceveva uno scontrino parlante, completo di codice fiscale dell’interessato. Proprio questa prassi ha permesso di far rientrare tutte le spese sostenute dal contribuente all’interno del modello 730 precompilato.
Il sistema non esentava dall’obbligo di conservare tutte le ricevute. Ora, invece, ci sono altre direttive. L’Agenzia delle Entrate chiarisce che le spese sanitarie detraibili – sia con obbligo di pagamento tracciabile che esenti dal vincolo – si possono scaricare nel modello 730 precompilato anche senza dover esibire gli scontrini della farmacia.
Il CAF o il commercialista, dunque, non dovrà più visionare le ricevute prima di inserire l’importo nel 730. Basterà un’autocertificazione del contribuente in cui dichiara le spese sostenute. Sarà compito del cittadino, dunque, stilare una lista o un prospetto in cui si citano le spese effettuate nel corso del periodo d’imposta precedente.
Impresa impossibile? No, grazie al sistema tessera sanitaria. Accedendovi con lo SPID sarà possibile risalire ad ogni singola spesa effettuata entrando nella sezione “Consultazione spese sanitarie”. In questo modo si potrà completare l’autodichiarazione ed evitare di fornire gli scontrini al CAF o al commercialista.
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