I caregiver possono accedere alla pensione per precoci e andare in pensione con 41 anni di contributi. Chi deve riconoscere e certificare le patologie dell’assistito?
Tra gli scivoli di pensionamento anticipato c’è la pensione per i precoci accessibile ad un numero ristretto di lavoratori.
La pensione precoci può essere richiesta da chi ha accumulato 41 anni di contributi di cui uno versato prima del compimento dei 19 anni. Altra condizione è l’appartenenza ad una delle categorie dell’APE Sociale. Parliamo degli invalidi al 74%, dei disoccupati, degli addetti ai lavori gravosi e dei caregiver da almeno sei mesi.
Un lettore ha un dubbio in merito alla sua “qualifica” di caregiver. “Sono un lavoratore precoce […] attualmente a mia suocera convivente con me e mia moglie è stata riconosciuta l’invalidità civile e l’handicap grave che dà diritto alla Legge 104 più l’indennità di accompagnamento. Posso diventare caregiver al posto di mia moglie o si sono altri paletti necessari per accedere alla prestazione […]. La Circolare 33 dell’INPS prevede un’ulteriore stretta ossia in presenza di coniuge e parenti conviventi si devono trovare in una delle condizioni tra avere più di 70 anni, essere affetti da patologie invalidanti o essere mancanti o deceduti. Di quali patologie si tratta? Mia moglie è stata operata di tumore al seno e soffre di patologie muscolo scheletriche. Chi certifica tali patologie?”
Dal 1° maggio 2017 i cittadini con profili specifici di tutela possono accedere alla pensione anticipata per precoci. I caregiver fanno parte delle categorie ammesse alla misura a condizione che siano iscritti all’Assicurazione obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione separata dell’INPS oppure alle forme sostitutive ed esclusive dell’AGO.
Inoltre, i lavoratori richiedenti la pensione dovranno assistere da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità. Requisiti soddisfatti dal lettore. Trattandosi della cura della suocera ed essendo la moglie in vita, per essere considerato caregiver occorrerà dimostrare che la figlia della persona invalida grave sia anch’essa affetta da patologie invalidante.
In assenza di una esplicita definizione di Legge si fa riferimento alle patologie a carattere permanente indicate dall’Articolo 2, comma 1, lettera d numero 1, 2 e 3 del Decreto del 21 luglio 2000 numero 278.
Per quanto concerne l’individuazione dello stato di invalidità grave del disabile l’INPS ricorda che si acquisisce alla data dell’accertamento riportata nel verbale 104/1992 o, in alternativa, dalla data della sentenza o del Decreto di omologa per l’accertamento tecnico preventivo.
La certificazione medica attestante le patologie invalidanti, invece, viene rilasciata dal medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato nonché dal medico di medicina generale o della struttura sanitaria in caso di ricovero.
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