I dipendenti pubblici potranno ottenere l’anticipo del TFS o del TFR integralmente grazie al prestito INPS. Quali sono i tempi di attesa?
Le erogazioni del Trattamento di Fine Servizio o di Fine Rapporto per i dipendenti pubblici sono ad una svolta.
Per fine agosto sono previsti i primi accrediti per i dipendenti pubblici che hanno fatto richiesta di anticipo integrale del Trattamento di Fine Servizio a partire dal 1° febbraio 2023. Dipendenti che, naturalmente andranno in pensione.
Si tratta di una novità importate quella della possibilità di richiedere un prestito all’INPS con tasso dell’1%. Un traguardo raggiunto a fatica dei dipendenti pubblici dopo anni di lotta continua. Parliamo nello specifico degli iscritti al Fondo Credito e dell’opportunità di chiedere l’anticipo del Trattamento direttamente all’INPS con un tasso agevolato e con tempi di erogazione molto più corti.
Rivolgendosi alle banche non solo il tasso applicato è molto più alto ma si devono anche attendere anni prima di ricevere i propri soldi. L’INPS ha promesso di anticipare i tempi e sembrerebbe che stia mantenendo questa promessa.
Gli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali possono ottenere il TFS maturato totalmente e in tempi brevi con tasso di interesse dell’1% rivolgendosi all’INPS. Da aggiungere lo 0,50% di ritenuta per le spese di amministrazione.
Basta con anni e anni di attesa per ricevere l’importo spettante. Tutti i dipendenti pubblici con i requisiti possono fare domanda di accesso a questo prestito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. La richiesta va inoltrata online accedendo alla piattaforma dedicata. I tempi di lavorazione previsti dal momento della richiesta sono di 180 giorni al massimo.
L’INPS concede l’anticipo a chi accede alla pensione di vecchiaia, a Quota 100, Quota 102 nonché alla pensione anticipata per i precoci e Opzione Donna. Vi rientrano anche i lavoratori andati in pensione con la pensione anticipata ordinaria.
Perché conviene il prestito INPS rispetto a quello bancario? Gli istituti propongono, come detto, un tasso più alto – fino al 4% – e non erogano l’intera somma ma solo cifre entro i 45 mila euro con tasso di interesse teorico dello 0,4%.
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