Anche poco dopo il riconoscimento dell’assegno INPS per accompagnamento, si può convocarti a vista revocandoti la prestazione.
In questo articolo parliamo della revoca dell’invalidità da parte dell’INPS, dopo la sentenza del giudice con la visita straordinaria. Infatti, l’INPS attraverso la verifica straordinaria può decidere di chiamare in qualsiasi momento la persona invalida. Anche se attraverso un decreto di omologo, ovvero una sentenza, è stata riconosciuta l’invalidità civile. Di conseguenza l’istituto previdenziale può anche revocare l’invalidità civile.
Quindi la verifica straordinaria è tuttora uno strumento che utilizza l’INPS per contrastare il fenomeno dei falsi invalidi, ma è utilizzato anche per verificare i requisiti sanitari. Ma quando può operare e con quel limite può operare la visita straordinaria?
Scopriamo insieme, facendo chiarezza anche sulle opzioni a disposizione dell’invalido per fare ricorso.
Per capire quali sono i limiti entro i quali può operare la visita straordinariamente dobbiamo fare riferimento ad una sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite, la quale ha sancito che una situazione già accertata, da un precedente giudizio oggettivo, non può formare oggetto di una valutazione diversa, quando le condizioni sanitarie della persona non sono cambiate, quindi non sono state oggetto di un effettivo miglioramento.
Nel momento in cui si fa una verifica straordinaria è necessario che l’Inps esegua un confronto tra la situazione del momento e la situazione esistente quando il CTU del tribunale ha riconosciuto l’invalidità civile.
Tutto ciò serve a verificare se effettivamente è migliorato lo stato di salute della persona invalida e se ha recuperato la capacità lavorativa.
A supporto di questa sentenza di Cassazione a sezioni unite sono intervenute altre sentenze da parte della Cassazione a sezioni semplici, che hanno confermato quest’orientamento.
In linea genere è difficile che una visita straordinaria vada ad eliminare un diritto riconosciuto da un giudice. La verifica straordinaria è un controllo a carattere eccezionale, che non ricorre spesso. Anche perché andrebbe a vanificare il controllo fatto dall’INPS attraverso la visita di revisione.
In ogni caso, chi ha ricevuto un verbale di invalidità con la revoca dell’indennità di accompagnamento deve immediatamente fare ricorso presso un tribunale, per chiedere ad un giudice un accertamento del requisito sanitario. Per evitare di perdere tale diritto è necessario procedere entro 6 mesi dal momento in cui è stato ricevuto il verbale negativo.
Quando si procede con un ricorso in tribunale la situazione sanitaria della persona invalida deve essere verificata. Come? Presentando la documentazione già in possesso, ma eventualmente anche una documentazione che deve supportare e rafforzare il diritto della persona invalida ad ottenere l’invalidità e i diritti economici connessi.
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