L’Agenzia delle Entrate ha cominciato ad inviare gli avvisi bonari relativi alle posizioni irregolari, inclusi quelli per il pagamento delle sanzioni.
Nella maggior parte dei casi, il Fisco concede ai contribuenti debitori l’opportunità di regolare i propri conti, senza dover versare sanzioni eccessivamente elevate.
A tal fine, invia agli interessati i cd. avvisi bonari, delle comunicazioni con le quali avverte della presenza di eventuali incongruenze riscontrate in seguito ad accertamenti, relative ad imposte non pagate in maniera corretta.
Si tratta, in pratica, di inviti con i quali si suggerisce di esaminare la propria posizione e, nel caso, provvedere spontaneamente. In questo modo si favorisce la collaborazione tra i contribuenti e le istituzioni.
È proprio questa finalità che li differenzia dagli avvisi di accertamento, perché non infliggono alcuna sanzione.
Se, infatti, il contribuente, in seguito alla ricezione dell’avviso, adempie entro 30 giorni, non avviene alcuna iscrizione a ruolo. Contrariamente, l’Agenzia delle Entrate procede con la notifica delle cartelle esattoriali e l’irrogazione di una sanzione del 30%.
La normativa permette di presentare ricorso al Giudice tributario, avverso gli avvisi bonari.
Se si hanno dei dubbi relativi alla propria posizione, tuttavia, è preferibile provare, allegando la documentazione richiesta dal Fisco, la regolarità della propria situazione fiscale prima della predisposizione dell’accertamento vero e proprio.
Dopo una lunga pausa cominciata il 1° agosto, da lunedì 4 settembre l’Agenzia delle Entrate ha ripreso l’invio degli avvisi bonari ai contribuenti che risultano in difetto relativamente al pagamento di imposte dovute al Fisco.
L’Ente di Riscossione provvederà a notificare le comunicazioni relative ai controlli automatici e ai controlli formali delle Dichiarazioni dei Redditi e a quelle riguardanti la liquidazione delle tasse per i redditi sottoposti a tassazione separata.
Dal 4 settembre, poi, partiranno anche gli avvisi bonari relativi ad eventuali irregolarità riscontrate in sede di definizione agevolata, stabilita dalla Legge di Bilancio 2023.
I contribuenti interessati dalla tregua fiscale sono quelli che avevano ricevuto avvertimenti relativi ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, con una scadenza per il pagamento successiva al 1° gennaio 2023.
Soltanto per questi avvisi, la Legge di Bilancio aveva stabilito una diminuzione delle sanzioni, di importo compreso tra il 3% e il 10%.
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