I lavoratori precoci possono andare in pensione con Quota 41, ma è fondamentale inserire il corretto codice ISTAT.
Grazie a Quota 41, si può smettere di lavorare con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’anzianità contributiva.
È necessario, però, avere almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno di età e rientrare tra le categorie di lavoratori che possono richiedere l’APE Sociale.
Tra questi ultimi, rientrano gli addetti ai lavori gravosi e usuranti, indicati nella Legge n. 67/2011, a cui si sono aggiunte le mansioni elencate nella Legge di Bilancio 2017.
La procedura per il pensionamento di tale categoria di lavoratori, tuttavia, è più lunga e complicata rispetto alle altre e, per questo motivo, alcuni lavoratori possono vedersi respingere la domanda di pensione da parte dell’INPS.
Una delle ragioni che porta al respingimento è un errore nella certificazione allegata. Delle volte, purtroppo, l’ISTAT attribuisce al lavoratore un codice attività che non risulta coincidente con la reale attività lavorativa svolta e per la quale si può usufruire della pensione anticipata con Quota 41.
Cosa succede in questi casi? Se il lavoratore o il datore provvedono all’errore e integrano la richiesta con il documento corretto, l’INPS approva il pensionamento?
In Redazione è giunto il seguente quesito:
” Salve, ho presentato domanda per la pensione ma mi è stata respinta a causa del Codice ISTAT Unilav errato. Ora la mia azienda ha corretto il codice. Posso stare sicuro che, riproponendo la domanda, questa venga accolta? Grazie“.
Consigliamo al nostro gentile Lettore di contattare un Patronato o direttamente l’Istituto di Previdenza per controllare se il nuovo Codice ISTAT inserito dal datore di lavoro è effettivamente corretto.
Ricordiamo che, per effettuare la rettifica, l’azienda deve inviare un’apposita richiesta e pagare, se necessario, una differenza tra la retribuzione e la contribuzione.
Se la modifica dell’azienda risulta corretta e dal controllo dei presupposti richiesti dalla legge non emerge alcuna irregolarità, allora la pratica di pensionamento andrà avanti.
In tal caso, per usufruire della pensione anticipata riservata a lavoratori precoci e addetti a mansioni gravose e usuranti, bisogna inviare all’INPS la cd. domanda di riconoscimento del diritto. Il termine per effettuare tale operazione è il 1° marzo di ciascun anno.
È concessa all’interessato la possibilità di presentare anche domanda tardiva, che deve pervenire non oltre il 30 novembre.
Tali istanze, tuttavia, sono evase soltanto se ci sono fondi economici residui. In quest’ultimo caso, la domanda di pensione anticipata con Quota 41 può essere inviata:
Ricordiamo che, tra la maturazione del diritto e la decorrenza dell’assegno pensionistico devono intercorrere almeno 3 mesi.
In caso di rifiuto della domanda di pensione da parte dell’INPS, infine, l’interessato può sempre proporre ricorso.
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