Ancora buone notizie in merito a bandi per il settore pubblico nell’imminente periodo. In questo caso specifico si parla di scuola.
Ciò che si attende, in questa fase, nel comparto scolastico è l’inizio delle fasi del Concorso straordinario ter per nuovi docenti. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e quello della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, hanno firmato il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 settembre.
I posti a disposizione per il bando il concorso in questione saranno 30.216. Il fronte scuola, attraverso alcuni specifici organi di stampa si dice soddisfatto dell’iniziativa del ministero: “Si tratta di un primo passo, necessario, per lo svolgimento della procedura concorsuale. Successivamente saranno pubblicati nuovi provvedimenti che daranno il via al concorso atteso da migliaia di aspiranti”.
In merito alla questione ha preso posizione anche Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Quello che sta per partire, molto probabilmente in autunno, è un concorso collegato al Pnrr e porterà finalmente in ruolo 30 mila nuovi insegnanti, 21.101 su posto comune e 9.115 di sostegno. È riservato a docenti precari triennalisti, con almeno 36 mesi di servizio svolto anche non di continuo, a laureati con 24 CFU oppure a precari già abilitati”.
“Potranno parteciparvi – continua Pacifico – aspiranti per la scuola dell’infanzia e primaria e della scuola secondaria . Per il sostegno servirà la specializzazione. Per superarlo servirà passare una prova scritta su contenuti in ambito pedagogico, psico-pedagogico, didattico-metodologico, informatico e linguistico. Con la seconda e ultima prova, orale, si valuteranno le conoscenze del candidato sulla disciplina della sua classe concorsuale“.
La procedura in questione consente la partecipazione a docenti precari con 36 mesi di servizio alle spalle o a laureati con 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022. La prova sarà strutturata in due fasi. Una parte scritta, con quesiti a risposta multipla che andrà a valutare le conoscenze e le competenze in ambito pedagogico, psico-pedagogico e didattico-metodologico e una prova orale, attraverso la quale si valuteranno le conoscenze e competenze dello stesso candidato in merito alla disciplina riferita alla classe di concorso.
Per quel che riguarda la prova orale, va detto che questa servirà anche per valutare le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento, eventualmente anche attraverso specifici test. Il momento, insomma, è quello giusto per provare a spingere nella direzione che in qualche modo ci si è prefissati professionalmente parlando.
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