Sul bonus di 100 euro previsto dal Governo Meloni ci sono incertezze soprattutto per l’anno che verrà, il 2024.
Uno dei tanti modi utilizzati dall’attuale Governo per aiutare le famiglie in difficoltà e i redditi bassi è quello del taglio al cuneo fiscale. Con questa manovra nel 2023 si era finanziato anche il bonus in busta paga.
Lo sgravio, in particolare pari allo 0,8% da gennaio a giugno 2023 e al 2% da luglio a dicembre 2023, era rivolto a tutti i lavoratori che percepivano fino a 35 mila euro annui lordi. In questo modo il Governo Meloni, sull’onda delle politiche di Draghi, cercava di dare un supporto alla perdita del potere di acquisto, innescata da inflazione e altre concause.
Secondo i dati INPS, le retribuzioni sono aumentate di circa il 4%, a fronte però di un’inflazione media dell’8%, e dunque il vantaggio non è stato concreto.
A conti fatti, la manovra di draghi e della Meloni poi hanno portato davvero poca sostanza nelle tasche dei lavoratori. Chi è rientrato nel taglio del cuneo fiscale si è visto aumentare lo stipendio di una media di 30 euro lordi, con punte minime di meno di 20 euro e punte massime di 50 euro, questo solo nel 5% dei beneficiari.
Nella prossima busta paga, ovvero quella di ottobre 2023, le percentuali saranno diverse, ovvero del 6% per gli stipendi inferiori a 2.692 euro e del 7% per quelli al di sotto di 1.923 euro. Queste nuove percentuali hanno permesso al 57% dei beneficiari di sperare in un incremento anche di 100 euro.
Innanzitutto, indagando più a fondo si scopre che il “bonus 100 euro” non è propriamente una banconota da 100 in più sulla busta paga. Coi ricalcoli dell’IRPEF la cifra massima ottenibile è di circa 98 euro e spiccioli e comunque non andrà a tutti.
Inoltre le risorse per finanziare questo bonus sono attualmente disponibili fino alla fine del 2023. Il Governo Meloni deve ancora trovare le risorse per rifinanziare lo sgravio anche per il 2024. Si parla di almeno 10 miliardi di euro da trovare, cosa molto difficile viste tutte le problematiche che il Paese sta affrontando.
Dunque nel 2024 nella migliore delle ipotesi qualcuno avrà un misero aumento nella busta paga, insufficiente di sicuro a coprire gli aumenti di benzina, energia e beni alimentari. Nella peggiore delle ipotesi, nessuno vedrà sgravi o agevolazioni o bonus in busta paga, anche se esistono altre forme di aiuto alle famiglie povere.
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