Mangiare cibi industriali o altamente processati, e soprattutto bevande con dolcificanti artificiali potrebbe aumentare il rischio di sviluppare depressione. L’affermazione arriva da una ricerca che è stata poi pubblicata su JAMA Network Open.
Un interessante studio ha coinvolto più di 30 mila soggetti, di mezza età, per valutare la dieta assunta e trovare conferme alla teoria che mangiare cibi industriali o processati poteva nuocere alla salute mentale.
Oggetto dello studio sono stati in particolar modo alcuni ingredienti che, per ovvie ragioni, non vengono utilizzati nelle ricette casalinghe. Parliamo di “isolati proteici, oli idrogenati, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e additivi chimici“.
Cibi industriali e depressione, cosa hanno scoperto i ricercatori
Per depressione ovviamente si intende una patologia da conclamare e che richiede terapie adeguate, e non solamente una condizione momentanea dell’umore. Gli scienziati che si sono occupati di effettuare lo studio hanno preso in esame la malattia mentale secondo i più rigorosi criteri.
Analizzando la mole di dati a disposizione, i ricercatori hanno scoperto che tra i soggetti testati si sono verificate migliaia di casi di depressione; più nello specifico, chi mangiava 9 o più porzioni di cibo ultra processato al giorno ha manifestato un rischio di depressione maggiore del 505 rispetto a chi ne consumava di meno.
Tra gli alimenti “colpevoli”, sono spiccati sempre dallo studio i dolcificanti artificiali e le bevande zuccherate artificialmente. Gli studiosi hanno così potuto confermare il fatto che la dieta alimentare è parte attiva anche del benessere psicologico.
Sicuramente da questo e altri studi emerge un ulteriore fatto: probabilmente le perone depresse o con varie problematiche psicologiche tendono ad adottare una dieta diversa rispetto alle persone mentalmente più serene e sane.
Si tratta di importanti fattori da valutare, anche perché ormai la scienza valuta i fattori a 360 gradi. Così come una malattia non è innescata da un fattore unico, al tempo stesso l’alimentazione può incidere non solo sulla salute del corpo ma anche in quella emotiva.
Il tutto, se vogliamo vedere la questione da un punto di vista filosofico, riconduce al fatto che la nostra società ha probabilmente “fallito” sotto molti aspetti: da una parte l’industrializzazione ha prodotto ricchezza ma dall’altra ha compromesso alcuni equilibri naturali che da sempre avevano “protetto” l’essere umano. Sicuramente c’è di che riflettere rispetto a questo studio e a molti altri che stanno emergendo a tal proposito.