Di che si tratta e a chi spettano e quando i contributi figurativi per invalidi: occhio a questi aspetti
La tematica riguardante i contributi figurativi per il lavoratore con invalidità desta attenzione, col relativo diritto che scatta in caso di percentuale della riduzione della capacità di lavorare pari o maggiore del settantaquattro per cento.
Si tratta di un beneficio legato alla maggiorazione contributiva di due mesi per ciascun anno lavorativo fatto con tale o maggiore percentuale, i quali si sommano a quanto già versato.
Si ha diritto ad una maggiorazione contributiva di 1/6 per ciascuna settimana lavorativa, qualora il lavoro sia svolto per periodi minori all’anno.
In merito agli altri soggetti che ne hanno diritto, ciò è stabilito dalla legge n.388 art.80 comma 3 del 23.12.2000, che investe i lavoratori sordi civili e quelli invalidi di guerra e civili di guerra.
Così come gli invalidi per causa di servizio (nei rapporti di pubblico impiego e con infermità secondo il DPR 834/81, rientranti nelle 4 prime categorie), e gli invalidi di lavoro con accertamento e riconoscimento da INAIL dell’invalidità maggiore al 74 per cento.
La maggiorazione contributiva, a proposito dei lavoratori con invalidità, è limitata a cinque anni di contributi, ovvero sessanta mesi.
I contributi figurativi sono utili sia ai fini del diritto alla pensione, visto che fanno numero, che per gli importi, tuttavia soltanto qualora la pensione venga calcolata col retributivo, o misto per la parte retributiva.
I contributivi puri con invalidità, quindi con versamenti fatti soltanto dal 01.01.96, beneficeranno della maggiorazione contributiva solo al fine del diritto alla pensione.
Non è possibile scalare i 5 anni di contributi figurativi per l’invalidità dal requisito anagrafico per l’accesso alla pensione, i 67 anni, visto che la misura può solo aggiungersi ai contributi già versati, ma non va a ridurre l’età pensionabile.
Come funzionano i contributi figurativi riguardo l’assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità?
Si ha diritto ai contributi figurativi da poter sfruttare per raggiungere la contribuzione minima per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Nel caso dell’AOI, sono considerati utili i periodi di godimento della prestazione all’interno dei quali non è stata svolta attività da lavoro (art.1 comma 6, legge 224/1984).
I periodi in cui si gode dell’AOI sono utili per raggiungere il requisito del diritto pensionistico, non però per determinarne l’importo. Così come il riconoscimento avviene solo per conseguire la pensione di vecchiaia, non quella anticipata.
Può esservi il riconoscimento di taluni periodi di contributi figurativi anche per chi percepisce la pensione d’inabilità lavorativa, ma solo nel caso in cui il soggetto recuperi le proprie capacità di lavoro e perda il diritto ad avere la pensione d’inabilità, spiega Invalidità e Diritti.
In tale casistica ci sarà il diritto all’accredito dei contributi figurativi per il lasso di tempo in cui il soggetto ha beneficiato della prestazione (art.4, comma 4, legge 222/1984).
Questi alcuni dettagli sul tema, ma è bene approfondire l’argomento per saperne di più, anche presso esperti.
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