- sanguinamento dopo un rapporto sessuale;
- perdite vaginali/macchioline di sangue” (rosa, rosse o marroni);
- sangue nelle urine (ematuria)
- sanguinamento tra un ciclo e l’altro (prima della menopausa)
- ciclo mestruale più “pesante” del normale (prima della menopausa)
- qualsiasi sanguinamento vaginale dopo la menopausa (incluso lo spotting)
- dolore addominale.
Una volta che il cancro all’utero è in stadio più avanzato possono sopraggiungere altri sintomi, come ad esempio:
- dolore alla schiena, alle gambe o al bacino;
- inappetenza;
- stanchezza eccessiva;
- nausea.
Gli esperti però ricordano che i sintomi sopra descritti possono ricondursi ad altre condizioni e/o malattie, come ad esempio una reazione alla terapia ormonale sostitutiva, l’endometriosi, fibromi o polipi.
Il rischio di cancro all’utero è più ampio nelle donne sopra i 40 anni, ma non sono esclusi rischi anche in tutte le altre età della donna, fertili o non fertili. Sicuramente alcuni fattori di rischio sono rappresentati da obesità, terapie ormonali sostitutive, diabete di tipo 1 o 2, e anche la sindrome dell’ovaio policistico.
In conclusione, il consiglio degli esperti è quello di non avere timori a fare una visita ginecologica se si riscontra una qualsiasi anomalia. In caso di diagnosi tempestiva di tumore le probabilità di guarigione e di ottenere una più alta qualità della vita aumentano.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)