Chi ha un animale da compagnia potrebbe chiedersi se sia il caso di somministrargli o meno un integratore alimentare.
I cambi di stagione, si sa, si possono affrontare con una buona dose di vitamine extra, ma questo vale per gli esseri umani. Cosa succede se adottiamo lo stesso principio per i nostri Pet? Gli esperti nutrono dei dubbi.
Chi ha un gatto o un cane sa bene che in commercio esistono decine e decine di prodotti concepiti per il loro benessere. Come per tutte le cose, però, forse la pubblicità cerca di invogliare i consumatori ad acquistare qualcosa di non propriamente utile.
Recentemente molti brand famosi che producono mangimi per animali da compagnia e “supplementi alimentari” hanno diffuso il loro messaggio pubblicitario, che invoglia ad acquistare determinati “integratori per affrontare al meglio il cambio di stagione”.
Sicuramente chi ha un animale da compagnia lo considera come un componente della famiglia, e possiamo facilmente capirne il motivo e anche concordare.
Scorrendo tra gli scaffali dei prodotti dedicati ai Pet, però, potremmo sorprenderci di fronte al tipo di comunicazione che viene usata per la vendita. Espressioni come “benessere”, “vitalità”, “lucentezza della pelle e del pelo”, “gengive sane” “buona digestione” “problemi urinari” sono praticamente le stesse usate per gli umani. Solo che si sta vendendo un prodotto per cani o gatti.
In commercio troviamo i più disparati tipi di alimenti e supporti alimentari, che risolvono i più svariati problemi di salute degli animali a 4 zampe: obesità, diabete, allergie, convalescenza, cattiva digestione e tante altre.
Indubbiamente anche i nostri amici animali possono andare incontro a problemi di salute, ma dovremmo chiederci se davvero necessitano (anche) di integratori per affrontare il cambio di stagione. Tra l’altro già per quanto riguarda gli umani si tratta di un’indicazione non medica, ma piuttosto “filosofica”.
Ma soprattutto dovremmo chiederci quand’è che gli animali sono stati “umanizzati” così tanto a tal punto che per loro esistono le stesse “soluzioni” fruibili dagli umani; cibi speciali, diete alimentari, supplementi e persino abbigliamento invernale e trattamenti di bellezza.
Da un punto di vista economico c’è da capire come mai sia successo tutto questo, ma da un punto di vista umano forse dovremmo fermarci un attimo e chiederci quali siano le vere esigenze di un animale da compagnia.
Ovvio che se ha dei problemi di salute dovremo prenderci cura di lui, ma la vera domanda è: da quando i Pet soffrono delle patologie che colpiscono le persone? Da quando hanno “appetito difficile” o storcono il naso con un piatto che non è di loro gradimento? Qual è il cane o gatto che desidera davvero avere un pelo più lucido?
Questi tipi di comportamento sono umani, non animali. Forse chi fa leva sui sentimenti di affetto non è propriamente una realtà eticamente e politicamente corretta. Ma forse anche le persone che trattano i pet come fossero, appunto, persone dovrebbero fermarsi un attimo a riflettere.
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