Gli aspetti da sapere in tema pensione, con l’aumento degli assegni a novembre e la conferma degli incrementi per le minime: i dettagli
All’interno del decreto fiscale che si lega alla Manovra occhio all’aumento delle pensioni in virtù del conguaglio anticipato della rivalutazione, e alla conferma per quanto riguarda gli incrementi in merito alle minime.
Riguardo le pensioni e alla rivalutazione degli assegni, generalmente fatta dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale a gennaio, è anticipata al 01.11.
Stando a quanto prevede la bozza che attualmente circola, l’art1 del decreto legge fiscale che accompagna la manovra, per il contrasto degli effetti negativi legati all’inflazione per l’anno in corso e per il sostegno al potere d’acquisto delle prestazioni da pensione, si anticipa “in via eccezionale il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni” al 01.11.23.
Per quanto concerne i costi che si prevedono, questi sono pari a due miliardi di euro (2023), e più di 560 milioni (2024).
Nell’ambito delle recenti dichiarazioni del Ministro del Lavoro, si spiegava che il punto si lega all’anticipo contabile del conguaglio che viene fatto annualmente, per l’adeguamento delle pensioni alla crescita dei prezzi inerente l’anno prima, misurato da parte dell’Istat, rispetto al valore di crescita stimato ad inizio anno.
L’applicazione di tale meccanismo aveva avuto luogo anche al dicembre del 2021; la differenza misurata per quest’anno è dello 0.8%.
Si tratterebbe quindi di piccoli aumento pur ad ogni modo prezioso per contrastare il periodo complicato che si sta vivendo.
In virtù dell’inflazione dell’anno in corso, l’adeguamento nel 2024 si calcola, nel complesso, per il 7.3% rispetto al 7.1% stimato nel mese di aprile. Da parte dell’Istat c’è il calcolo degli aumenti medi anche rispetto al 2025 e 2026 del 3%.
Nel complesso, la spesa pensionistica nel Paese toccherà i 361.24 miliardi e ciò in virtù dell’inflazione, ma anche degli aumenti inerenti la vita media che comporta l’innalzamento della durata totale dei pagamenti.
Rispetto alla presentazione della legge di bilancio, il Presidente del Consiglio ha anche fatto cenno alla conferma, per il 2024, degli aumenti delle pensioni minime che erano state previste nell’ambito della Manovra dell’anno scorso. Particolarmente, nei confronti dei pensionati over75.
Si parla di incrementi pari a 1.5% (per pensionati under75) e al 6.4% per gli over75 i quali hanno portato gli assegni minimi, quantomeno, a 600 euro al mese all’incirca.
Non è noto ad ora se il cenno della premier si legasse alla conferma della norma in vigore, che va a prevedere l’aumento del 2.7% nel 2024 per ambedue le categorie, oppure alla riproposizione della differenziazione.
Infine, in base alle recenti dichiarazioni della premer, anche nel 2024 avrà luogo la rivalutazione ordinaria degli assegni che sarà differenziata a seconda degli importi. Nel dettaglio, per assegni sino a 4 volte il minimo, 2100 euro lordi al 100% del valore indicato da Istat.
Per le pensioni da 4 a 5 volte il minimo, sino a 2626 euro, 85%, mentre da 5 a 6 volte il minimo, sino a 3150 euro, 53%.
Proseguendo, da 6 a 8 volte, 4200 euro, 47% e da 8 a 10 volte il minimo, 5250 euro, 37%.
Infine, oltre 10 volte il minimo, da 5250 euro a salire, 32%.
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