Fra qualche mese cambia tutto sulle bollette gas e luce con l’entrata nel mercato libero. Ecco cosa dobbiamo sapere.
Dopo una serie di rinvii, la data finale del passaggio dal mercato tutelato al mercato libero è ormai decisa: gennaio 2024.
Ricordiamo, che il passaggio a un fornitore del mercato libero è obbligatorio. Ciò significa che coloro che non hanno ancora effettuato il cambio lo dovranno fare entro gennaio. In caso contrario, ai clienti sarà assegnato automaticamente un fornitore tramite asta territoriale.
Circa 15 milioni di utenti, entro il 10 gennaio 2024 (per il gas) ed entro aprile 2024 (per l’energia elettrica), saranno coinvolti nel passaggio dal mercato tutelato al mercato libero.
In pratica, dovranno fruire delle tariffe di fornitore del mercato libero al posto di quelle controllate da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). A stabilire le regole, i criteri e le modalità di passaggio dal mercato tutelato a quello libero è il decreto Milleproroghe.
Il passaggio verso il mercato tutelato avviene in maniera semplice. Infatti, basta stipulare un nuovo contratto di fornitura senza dover comunicare il passaggio al precedente fornitore. Le bollette arriveranno entro un mese dalla stipula del contratto oppure in base al piano tariffario scelto.
Prima di effettuare il passaggio si consiglia di valutare le diverse tariffe per scegliere il fornitore che offra il maggiore risparmio.
Qualora i clienti non migrino entro il 10 gennaio 2024, come detto in precedenza, Arera prevede un periodo transitorio, detto Sistema a tutele graduate (STG) durante il quale ai clienti saranno assegnati automaticamente fornitori del mercato libero e le bollette calcolate allo stesso modo in tutta Italia. Il Sistema prevede prezzi liberi con le condizioni simili al mercato tutelato e durerà tre anni. Invece, per quanto riguarda l’energia elettrica il Sistema a tutele graduate entrerà in vigore il 1° aprile 2024.
Nello stesso tempo, però, il governo sta vagliando la possibilità di prorogare la scadenza di sei mesi soprattutto per le famiglie numerose e a quello a basso reddito. Potrebbero essere presi in considerazione i criteri utilizzati per il bonus sociale, ossia un ISEE fino a 15mila euro oppure un reddito fino a 30mila euro, se nel nucleo familiare ci sono almeno quattro figli a carico.
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