Che cos’è la fibromialgia e quali agevolazioni sono riconosciute ai pazienti? Le ultime novità del Ministero della Salute.
La fibromialgia è una malattia cronica che produce dei sintomi molto dolorosi, che rendono complicato lo svolgimento delle normali azioni quotidiane.
Tra le conseguenze più diffuse della patologia ci sono dolore e tensione muscolare, in varie parti del corpo, e stanchezza perenne, con una gravità che varia da paziente a paziente.
Attualmente, le cause sono sconosciute e non esiste una precisa cura; i trattamenti più utilizzati, infatti, mirano semplicemente a gestire i sintomi e migliorare la vita dei pazienti.
Per questo motivo, le terapie variano da soggetto a soggetto, a seconda della risposta fisica e mentale. Gli studi più recenti combinano vari piani terapeutici e multidisciplinari, per ottenere risultati più efficaci e duraturi nel tempo.
I benefici più evidenti sono stati registrati tramite l’utilizzo di farmaci per alleviare il dolore cronico, come Pregabalin, Duloxetina e Milnacipran, e antidepressivi, come il trazodone, la fluoxetina, la duloxetina, che favoriscono la diminuzione del dolore, i disturbi del sonno e il miglioramento dell’umore. La serotonina, infatti, ha un ruolo primario anche nella fibromialgia.
Alcuni sintomi della malattia, come la rigidità muscolare, possono essere alleviati anche mediante i miorilassanti centrali, come la ciclobenzaprina e la tizanidina.
Per la riduzione dell’infiammazione si può ricorrere agli analgesici, come il paracetamolo e il tramadolo, e ai FANS, come l’ibuprofene o il naprossene sodico.
L’efficacia di tali trattamenti, tuttavia, varia da paziente a paziente.
Nei casi in cui il dolore dovuto alla fibromialgia dovesse essere difficile da trattare, si può ricorrere anche ai farmaci antiepilettici.
Oltre alle terapie farmacologiche, buoni risultati sono spesso raggiunti grazie alle terapie fisiche, come la TENS. Si tratta di uno strumento in grado di stimolare i nervi tramite la pelle e migliorare le funzionalità motorie.
Non bisogna, inoltre, trascurare gli effetti psicologici della malattia sui pazienti. Per questo motivo, le terapie cognitive e comportamentali e quelle psicologiche possono essere di notevole aiuto per alleviare l’umore e migliorare la gestione della patologia.
Consigliamo, tuttavia, di consultare sempre un medico prima di procedere con ogni tipo di terapia, per evitare l’insorgenza di spiacevoli effetti collaterali.
Ma esistono dei sussidi economici per coloro che sono affetti da fibromialgia? I benefici sono, attualmente, pochi e tutti legati ad un Fondo creato con la Legge di Bilancio 2022 e all’iniziativa di alcune Regioni. In particolare, sono attivi:
Nel 2019, inoltre, su iniziativa della SIR (Servizio Informazione Religiosa) e con il patrocinio del Ministero della Salute, è stato fondato il Registro Italiano Fibromialgia, che raccoglie, attraverso una piattaforma telematica, i dati dei pazienti, per osservare tutte le informazioni cliniche dei malati fibromialgici, ai fini della ricerca.
Segnaliamo, infine, che, nonostante la fibromialgia non sia annoverata nella linee guida dell’INPS per il riconoscimento dell’invalidità, perché derivante da causa ignota, l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), l’ha inserita tra le patologie dolorose croniche invalidanti.
In Italia, alcune Commissioni ASL hanno riconosciuto l’invalidità per fibromialgia ai pazienti.
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