Per i contratti di locazione a canone concordato è prevista una riduzione dell’IMU del 25%. Chi può richiederla e a quali condizioni?
Oltre al contratto di locazione a canone libero, la legge italiana consente la stipulazione di un contratto di locazione a canone concordato.
Le differenze tra le due tipologie di accordo sono notevoli e riguardano principalmente la durata e la libertà concessa alle parti nello stabilire il canone annuo da pagare.
Il contratto a canone concordato dura necessariamente 3 anni, più 2 anni di rinnovo automatico. Il contratto a canone libero, invece, ha una scadenza di 4 anni, più 4 anni di rinnovo automatico.
Come suggerisce la denominazione dell’istituto giuridico, nel contratto a canone concordato, l’importo da versare non può esser stabilito dalle parti in maniera autonoma.
La somma annua, infatti, deve rispettare i limiti minimi e massimi fissati dagli accordi territoriali conclusi tra le organizzazioni degli inquilini e quelle dei proprietari.
Nel concordare il canone, sia il proprietario sia l’affittuario devono prendere in considerazione alcuni elementi. Nello specifico:
Queste caratteristiche non possono essere assolutamente tralasciate. Nel caso in cui si abbiano dubbi, è possibile ottenere tutte le informazioni presso il Comune nel quale ha sede l’immobile.
Il motivo principale per il quale si opta per il contratto a canone concordato risiede nella circostanza che, di solito, risulta più conveniente per il locatore. Sono, infatti, previste delle agevolazioni fiscali relative al pagamento dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica.
La normativa in tema di locazione stabilisce che l’IMU sulla casa in affitto debba essere pagato dal proprietario dell’immobile (ossia il locatore) e non dall’inquilino.
La Legge di Bilancio 2020, al comma 760, ha previsto un importante beneficio economico per l’imposta. In particolare, è possibile risparmiare fino al 25% sull’importo dovuto.
Per usufruire dell’agevolazione, tuttavia, è necessario rispettare una condizione imprescindibile. L’IMU, infatti, è una tassa che va versata sulla base dei mesi di possesso.
Ad esempio, se l’immobile è stato concesso in locazione a canone concordato per un anno intero (cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre), la riduzione sull’IMU potrà essere disposta per tutti i mesi dell’anno di riferimento.
Se, invece, il contratto di locazione ha una decorrenza inferiore, come il 1° marzo, lo sconto sull’IMU non potrà riguardare l’intero anno ma soltanto i mesi in oggetto (nell’esempio proposto, solo 10 mesi).
Per la determinazione del possesso ai fini della determinazione dell’ammontare dell’IMU, si conteggia per intero il mese nel quale il possesso si è verificato per più della metà dei giorni.
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