L’assegno di vedovanza è un contributo aggiuntivo alla pensione di invalidità. Scopriamo quando spetta e come ricevere gli arretrati.
I percettori di assegno di vedovanza possono ricevere arretrati fino a 3 mila euro ad alcune condizioni.
In redazione è giunto un quesito che ci dà modo di approfondire la conoscenza con l’assegno di vedovanza. “A mia cognata lo scorso agosto è stato riconosciuto l’assegno di vedovanza dopo aver passato una visita INPS. Ha diritto agli arretrati dalla data della domanda oppure dalla data della visita INPS?“
Parallelamente alla pensione di reversibilità è possibile ricevere l’assegno di vedovanza. La misura spetta al coniuge vedovo e consiste in una maggiorazione della reversibilità rivolta a chi si trova in condizioni di disabilità. L’invalidità certificata dovrà essere del 100%. Inoltre per ricevere il beneficio bisognerà essere vedovo/a di un lavoratore impiegato nel settore pubblico o privato oppure di un autonomo iscritto alla Gestione Separata. L’importo varia in base al reddito annuo percepito dal coniuge in vita. Fino a 27.889,67 euro sarà di 52,91 euro mentre entro i 31.296,62 euro sarà di 19,59 euro. E gli arretrati quando si ricevono?
Rispettando le condizioni precedentemente citate, il vedovo/a potrà fare domanda di assegno di vedovanza. Una volta riconosciuto il diritto inizierà a ricevere la somma aggiuntiva spettante più gli arretrati per i cinque anni precedenti entro il limite di 3 mila euro.
La richiesta dell’assegno di vedovanza deve essere inoltrata all’INPS contemporaneamente (ma anche successivamente tramite domanda di ricostituzione) alla presentazione dell’istanza per la pensione di reversibilità.
Il cittadino può scegliere la via telematica di inoltro della richiesta utilizzando il servizio dedicato sul sito INPS accedendo con le credenziali digitali (SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa può contattare il Contact Center al numero 803 164 se chiama da fisso e 06 164 164 per chiamate da mobile oppure può rivolgersi ad un Ente di patronato.
In fase di inoltro della domanda occorrerà allegare copia della carta di identità, copia del codice fiscale, l’ultima dichiarazione dei redditi, il documento attestante la data di inizio della condizione di vedovanza, il documento con la categoria e il numero di pensione di reversibilità e la copia del verbale di invalidità che attesta lo stato di invalidità al 100%. Una volta completato l’iter, l’INPS erogherà la somma aggiuntiva insieme alla pensione di reversibilità.
In conclusione ribadiamo che la domanda si può presentare anche dopo il decesso del coniuge ma entro il limite di cinque anni e che, dunque, gli arretrati entro i 3 mila euro si riceveranno per un massimo dei cinque anni precedenti.
È attivo il Bonus televisione, per sostituire il vecchio modello con uno di ultima generazione.…
È cominciata la settimana di sconti folli nei negozi e sugli e-commerce. Ecco la guida…
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…