Il baccalà è un pesce che è presente nelle ricette regionali in tutta Italia, è buonissimo e si presta a numerose e gustose ricette.
Purtroppo, come molti altri alimenti, in alcuni casi è meglio non consumare il baccalà, o quantomeno ridurne l’apporto nel menù settimanale.
Il lato positivo del baccalà è che contiene molte sostanze nutritive che apportano benefici all’organismo, come gli Omega-3, che sappiamo svolgere funzioni importanti nel mantenimento in salute dell’organismo.
Se il condimento usato per le preparazioni è leggero, il baccalà è anche alleato della dieta dimagrante, e poi il suo apporto di proteine giova ai soggetti di tutte le età, anche ai bambini e agli anziani. Ma allora, perché il baccalà è dannoso in alcune circostanze? Ecco cosa spiegano gli esperti.
Per capire come mai il baccalà può rappresentare un rischio per la salute basta ricordare che si tratta di tranci di merluzzo sottoposti a salagione. Il baccalà dunque è un pesce che viene conservato sotto sale.
Proprio il sale è il nemico numero uno per chi soffre di ipertensione e a questo si aggiunge anche il fatto che il baccalà contiene molto colesterolo. Basta fare “due più due” e già comprendiamo che alcuni soggetti dovrebbero mangiare altri tipi di pesce. Il sale, però, fa male a tutti a prescindere – soprattutto a livello cardiovascolare – e dunque anche chi non soffre di patologie particolari dovrebbe consumare il baccalà solamente di rado.
Inoltre alcuni soggetti che soffrono di disturbi e patologie a livello gastrointestinale non dovrebbero mangiare il baccalà; anche in questo caso il colpevole è sempre il sale, che può innescare danni alle mucose gastriche.
Il baccalà, anche se buonissimo, contiene anche nitriti e nitrati in elevate quantità. Questo significa che comunque non è un alimento da mettere in tavola troppo spesso, anche se si gode di buona salute. Come sappiamo i nitriti e i nitrati sono potenzialmente cancerogeni e più se ne assumono e maggiori sono i rischi di incorrere in malattie. Non si salvano nemmeno i soggetti allergici all’istamina, che farebbero meglio a preferire altri pesci.
Infine, gli esperti ricordano che nel baccalà ci sono anche altre sostanze, come le purine, che possono aumentare i problemi derivanti da gotta.
In sintesi, purtroppo il baccalà è un alimento che può apportare dei benefici, ma solamente se consumato con moderazione. Magari, visti anche i prezzi alle stelle di questo pesce sotto sale, ci si può concedere ogni tanto, proprio come se fosse una rarità.
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