Nuovo rincaro pedaggi autostrade dal 2024. Lo indica una norma del decreto Milleproroghe, approvato dal CdM il 28 dicembre.
Chi utilizza spesso l’autostrada per recarsi sul luogo di lavoro non sarà contento di sapere che, con l’arrivo del nuovo anno, i pedaggi costeranno di più. Proprio così: l’ultima riunione del CdM, tenutasi giovedì 28 dicembre, ha portato all’approvazione del cd. decreto Milleproroghe ma anche all’ufficializzazione dell’ulteriore incremento della spesa per i pedaggi autostradali, a partire dal prossimo primo gennaio.
Una nuova mazzata per gli automobilisti, dunque, che si somma ai rincari della benzina dei mesi scorsi. Vediamo più da vicino queste ultime novità.
Un comunicato stampa ad hoc indica che le tariffe o pedaggi autostradali saranno incrementati nella misura del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione Nadef (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) per l’anno 2024. Di fatto si tratta di una conferma di ciò che i più attenti osservatori già temevano da tempo, ovvero un rincaro che si somma a quelli precedenti – e ci riferiamo agli incrementi del 2% a partire dal primo gennaio 2023 e al supplementare +1,34% del primo luglio successivo.
I pedaggi saliranno, lo rimarchiamo, su tutte le tratte della rete autostradale italiana, e perciò senza alcuna esclusione. Al contempo gli aumenti scatteranno al di là del concessionario che gestisce dette tratte. Un decreto interministeriale (Infrastrutture ed Economia) è atteso il 31 dicembre, con ulteriori dettagli sui rincari.
Tuttavia, quando i concessionari autostradali avranno determinato l’aggiornamento dei PEF entro il 2024, saranno definiti nuovi adeguamenti tariffari.
Non sono ovviamente mancate le reazioni polemiche a questa novità, che colpirà specialmente chi è solito usare spesso le autostrade per spostarsi. In particolare Assoutenti ha già pubblicamente espresso il suo disappunto, affermando la piena contrarietà alla scelta del Governo relativa agli aumenti. Secondo l’associazione, infatti, gli incrementi dei pedaggi ai caselli autostradali sono solo in apparenza mirati a finanziare i lavori sulla rete, quando in sostanza contribuiscono invece ai ricavi delle società autostradali.
A queste critiche si sommano quelle del Codacons che, nuovamente, non ha mancato di intervenire su un tema così scottante. Il presidente Rienzi ha in particolare ricordato che a nuovi pedaggi più cari, non corrisponde un miglioramento dei servizi offerti agli automobilisti. Il Codacons ha rimarcato i persistenti disservizi su tutta la rete delle autostrade in Italia, i cantieri infiniti, come pure le numerose ed estenuanti code che imprigionano gli automobilisti che si dirigono nei luoghi di villeggiatura, oppure che fanno ritorno a casa.
Ecco perché, aggiunge polemicamente l’associazione, il costo dei pedaggi autostradali non avrebbe dovuto salire ancora una volta, ma scendere – come sorta di indennizzo a favore degli automobilisti danneggiati dai continui malfunzionamenti della rete.
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